IL CASO

Aeroterminal dichiarata fallita ora tremano le Funivie Folgarida

La società Aeroterminal Spa, proprietaria di circa 20 ettari di terreno vicino all'aeroporto Marco Polo di Venezia, in cui progettava di realizzarvi un centro direzionale e di servizi, è stata dichiarata fallita dal giudice delegato Dino Erlicher, del Tribunale di Trento, che ha accolto l'istanza presentata dalla Procura della repubblica. La società ha - secondo gli ultimi rilievi - 179 milioni di debiti e 109 milioni di beni. Socio di maggioranza sono le Funivie Folgarida Marilleva, che ora rischiano a loro volta il fallimento



TRENTO. La società Aeroterminal Spa, proprietaria di circa 20 ettari di terreno vicino all'aeroporto Marco Polo di Venezia, in cui progettava di realizzarvi un centro direzionale e di servizi, è stata dichiarata fallita dal giudice delegato Dino Erlicher, del Tribunale di Trento, che ha accolto l'istanza presentata dalla Procura della repubblica. Con la sentenza è fallito il lungo tentativo di salvataggio messo in piedi dal liquidatore trentino Marcello Condini. Serviva - aveva detto - il sì delle banche, che rappresentavano il 99% dei debiti della società. Un accordo raggiunto ma al Tribunale di Trento ha detto no, accogliendo la richiesta della Procura di Trento di garantire la Par Condicio dei tanti creditori. Curatore fallimentare è stato nominato il modenese Luca Madrioli.

La società ha - secondo gli ultimi rilievi - 179 milioni di debiti e 109 milioni di beni. Sono trentini molti dei 400 investitori. Il Sistema casse Rurali trentine è nella partita con l'equivalente del 27 per cento dei debiti. Coinvolti altri istituti di credito di rilevanza nazionale. Socio di maggioranza sono le Funivie Folgarida Marilleva, che ora rischiano a loro volta il fallimento. Pur essendo ampiamente in attivo potrebbero venire travolte dall'esposizione finanziaria.

Secondo le indagini della Procura, i debiti di Aeroterminal verso le banche sarebbero di 127 milioni di euro, più 4 milioni di euro verso i fornitori e il valore dei terreni non coprirebbero più l'entità dei debiti. Attualmente il loro valore è di 77milioni di euro, 50 milioni in meno rispetto alle perizie precedenti. Di qui la richiesta di fallimento della Procura. E resta aperta anche l'inchiesta sulle eventuali responsabilità penali degli amministratori.













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