Trento

Addio a Miriam Bosetti, colonna del Consorzio Lavoro Ambiente

Aveva 48 anni, si è sentita male mercoledì al lavoro ed è entrata in coma. I colleghi del Progettone: «Un durissimo colpo»



TRENTO. Se n’è andata mentre era al suo posto di lavoro, il Consorso Lavoro e Ambiente (Cla), mercoledì mattina. Miriam Bosetti, 48 anni, si è accasciata nel suo ufficio e le sue colleghe l’hanno trovata riversa per terra poco prima delle 9, senza che riprendesse conoscenza. Non è bastato chiamare subito l’ambulanza e sottoporre la giovane donna alle cure intensive: la morte per aneurisma è giunta poche ore dopo, lasciando nello sgomento il marito Nicola Dal Bosco, i parenti, i colleghi che hanno perso un riferimento affidabile.

Miriam Bosetti era sposata con Nicola Dal Bosco, ingegnere dei Bacini montani della Provincia. Incredulo per una morte così improvvisa, di una persona che era molto attenta alla propria salute, sportiva, non si dà pace. In un gesto di generosità estrema, dopo la dichiarazione di morte clinica, ha deciso di donare gli organi della moglie.

Miriam Bosetti, originaria di San Lorenzo in Banale, lavorava nel delicato settore del Progettone: era lei infatti che faceva da collegamento come Cla tra la Provincia, alla quale sono affidate attraverso il Servizio sostegno occupazionale e valorizzazione ambientale (Sova) la formazione delle liste delle persone che possono accedere ai lavori socialmente utili e le cooperative che questi lavoratori assumono. «Una persona speciale - la ricorda il dirigente del Sova Enzo Coppola - che aveva la giusta determinazione nel sapere organizzare un settore così complesso, che gestisce 1.600 lavoratori, ma anche la passione nel trovare nuove possibilità ed opportunità per i più deboli. Era stata lei a pensare anche all’inserimento dei rifugiati in lavori di recupero e valorizzazione ambientale presso i Comuni di Trento, Rovereto ed anche per quelli ospitati alle Viote. Si impegnava dodici ore al giorno, era una delle nostre colonne, sarà difficile sostituirla. Siamo rimasti tutti colpiti».

Il direttore del Cla è Lino Orler. Anch’egli ricorda Miriam Bosetti con grande dolore e rimpianto: «È difficile separare l’aspetto lavorativo da quello umano. Miriam era un punto di riferimento importante nella gestione del Progettone, che faceva da interfaccia tra la Provincia e gli enti pubblici, le cooperative, i musei che si rivolgevano a noi per assumere i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro ed i più deboli, come i profughi. A proposito di quest’ultimi, aveva voluto proprio lei cercare un’opportunità anche per chi è ospite in strutture di accoglienza, per inserirli nelle comunità. Ha lavorato con noi fino dal ’90, facendo tutto il percorso da semplice impiegata fino a diventare responsabile del personale. Quando le abbiamo chiesto di fare il salto, ha accettato la sfida. Mai per noi la scelta è stata più azzeccata. Per noi è un colpo durissimo: avere una collega che arriva in ufficio, in bicicletta, alle 8 di mattina e poi trovarla senza sensi poco dopo, senza possibilità di ripresa è un destino incomprensibile. Che il suo lavoro fosse apprezzato, lo abbiamo capito anche dalle tantissime telefonate delle persone che hanno avuto a che fare con lei, da tutta la provincia. È una grave perdita».

I funerali di Miriam Bosetti si terranno lunedì, alle ore 10, nella chiesa di San Pio X e saranno celebrati da don Sergio Nicolli, parroco di San Marco e della Sacra Famiglia e decano di Rovereto. (sa.m.)

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