Abbattute le paulonie di piazza Lodron:  al loro posto i gelsi 

Erano lì da decenni. Il Comune: «Erano instabili e pericolose» Anche il bagolaro sarà sfoltito. Nuove piante a primavera



TRENTO. Quando un albero viene abbattuto, è sempre una notizia triste. Ancor più quando quell’albero è in piedi da decenni, è cresciuto con la città ed è diventato parte del paesaggio urbano.

Così era per le due paulonie di piazza Lodron, che generazioni di trentini hanno ammirato (o solo incrociato con lo sguardo) in centro storico, che andassero a fare la spesa al Sait, prendessero un caffè al bar o si fermassero al parco giochi con i bambini.

« Non erano piante monumentali, quelle centenarie mappate in quanto antiche», chiarisce l’architetto Giovanna Ulrici, capoufficio dell’Ufficio Parchi e giardini del Comune, ma avevano comunque alcuni decenni di vita. «Erano state potate per renderle meno pesanti, ma non è bastato. Avevano cavità profonde nella base, causate anche dai topi, e la loro stabilità era compromessa».

Ieri gli operai del Comune sono intervenuti, transennando l’area della piazza per abbattere le due piante: al loro posto restano due basi di tronco amputate i cui anelli raccontano la vita dei due alberi, e che ieri erano circondati da passanti incuriositi che chiedevano spiegazioni.

La motivazione la dà l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi: «I risultati della prova di stabilità, il cosiddetto Bta che ci è stato consegnato la scorsa settimana, ci ha dato tempi strettissimi per intervenire. Una delle due piante era praticamente morta, l’altra era anch’essa instabile. La decisione che abbiamo preso vuole garantire la sicurezza, non possiamo rischiare che un albero cada addosso a qualcuno. Purtroppo in altre città è già accaduto». Anche la terza pianta della piazza, un Bagolaro, sarà sfoltita per renderla meno pesante e garantirne la sopravvivenza futura.

Al posto delle due paulonie, annuncia l’assessore, in piazza Lodron il Comune pianterà presto, nella tarda primavera, due nuovi alberi. La scelta è caduta sui gelsi senza frutto. «Sono alberi che hanno un legame con la storia del Trentino e che si vedono poco - spiega l’architetto Ulrici - hanno una bella chioma rigogliosa e ombreggiante, che sarà utile in particolare nella stagione estiva per lo spazio giochi dei bambini e per chi riposa sulle panchine. E d’inverno perdono le foglie. Cercheremo di piantarli già abbastanza grandi, in modo da non far rimpiangere le Paulonie».

(ch.be.)













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