A22, Olivieri potrebbe salvare lo stipendio 

L’ex deputato valuta se chiedere la sospensione del vitalizio nel periodo alla guida della società



TRENTO. Alla fine lo stipendio da 100 mila euro di Gigi Olivieri potrebbe salvarsi. L’avvocato designato alla presidenza dell’A22 dovrebbe, infatti, chiedere la sospensione del vitalizio che incassa come ex deputato, per poter incassare l’indennità da presidente. Una norma provinciale, infatti, obbliga chi siede nei consigli d’amministrazione delle società controllata da piazza Dante a restituire i relativi emolumenti se incassa un vitalizio. Olivieri prende, appunto, il vitalizio come ex deputato per due legislature quindi dovrebbe essere obbligato alla ripetizione. In un primo momento, qualcuno aveva pensato ad aggirare questa norma facendo indicare Olivieri dalla Regione e non dalla Provincia. Infatti, la norma parla di nominati da piazza Dante che devono rinunciare all’indennità se già beneficiari di vitalizi. Però in molti, soprattutto nello stesso Pd, il partito di Olivieri, avevano storto il naso. Così è emersa un’altra soluzione che potrebbe salvare lo stipendio dell’ex deputato. Potrebbe chiedere la sospensione del vitalizio, che è inferiore di molto ai 100 mila euro del compenso da presidente A22. Infatti lo stipendio della poltrona più alta di via Berlino è composto da una base fissa di 80 mila euro alla quale si arriva calcolando il 75% della media delle indennità dei presidenti delle due provincie autonome. A questi si vanno a sommare i gettoni di presenza per cda e incarichi vari e i gettoni per le giornate di lavoro in sede. Così il compenso potrebbe essere salvato, ma Olivieri lo farà o lavorerà per la comunità?













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