FORMAZIONE POLITICA

A Terzolas arrivano Prodi, Letta e Bazoli

Parte la scuola estiva de La Rosa Bianca, domenica attesi anche Kyenge e Civati



TERZOLAS. Torna Romano Prodi alla scuola di formazione della Rosa Bianca, a Terzolas, in Trentino, con un intervento in programma oggi, nella giornata di apertura. E l’ex presidente del consiglio è annunciato anche per il pomeriggio di domani, alle 17, assieme a Enrico Letta, Lorenzo Dellai e Giovanni Bazoli, per dialogare sullo sviluppo del Trentino dell'Italia e dell'Europa, in un momento di ricordo dedicato a Beniamino Andreatta e Bruno Kessler, che hanno ispirato e formato generazioni di amministratori e cittadini attivi nelle comunità locali. L'arrivo in Trentino dei partecipanti alla scuola politica è avvenuto ieri sera. Il primo intervento di Prodi, col parroco di Bologna Giovanni Nicolini sul tema “La pace instabile” è in calendario per questo pomeriggio alle 17 e alla stessa ora di domani il ricordo di Andreatta e Kessler. Per la conclusione di domenica mattina è in programma una sessione politica sul tema “Per una nuova cittadinanza, la domanda di politica”, con Cecile Kyenge, eurodeputata Pd, e i deputati Pippo Civati (Pd), Serena Pellegrino (Sel) e Michele Nicoletti (Pd). Per la scuola, organizzata dalla Rosa Bianca e dalla casa editrice Il Margine, quest'anno è stato scelto il titolo “Ri-amare la politica. Ribelli e resistenti di fronte alle sfide dell'inequità” puntando a un confronto sulle urgenze della pace, le sfide della politica, del lavoro, del bene comune e della legalità. «Siamo convinti che sia necessario riscoprire le radici del vivere comune, rimuovere lo “spread” nei diritti di cittadinanza e costruire percorsi, prassi di condivisione, inclusione e partecipazione» ha detto il presidente dell’associazione Fabio Carneri. «Sarà l’occasione per riflettere insieme sulla pace, sui migranti, sull’economia e sul lavoro, sulle sfide della sostenibilità, sulla chiesa casa dei poveri, esclusi e perseguitati, sulle vittime delle illegalità, sui resistenti del nostro tempo» ha concluso.













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