ISTRUZIONE

A scuola va in scena la «controriforma» 

La giunta Fugatti, dopo lo stop al trilinguismo, pronta a fare dietrofront anche sull’unione di tre Istituti voluta da Rossi



FIEROZZO. Nella scuola trentina scocca l’ora della «controriforma» dell ’amministrazione Fugatti. Se il governatore e l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti hanno già annunciato di voler mettere mano al trilinguismo nelle scuole superiori (novità voluta a suo tempo dall’ex presidente Ugo Rossi), ieri i due amministratori della Lega hanno annunciato il prossimo tassello. Quale? Quello dello «spacchettamento» dell’unione di alcuni istituti scolastici, quelli di Mori-Brentonico, Valle dei Laghi-Dro e Mezzolombardo-Paganella: «É una scelta nel segno dell’autonomia dei territori, anzi per ora è un proposta, che noi mettiamo sul tavolo delle località interessate» ha spiegato Maurizio Fugatti nella riunione dell’esecutivo in trasferta in valle dei Mocheni: «Questa è una decisione che mi riporta ai cinque anni che ho trascorso in Consiglio provinciale, nella passata legislatura, quando è stato deciso l’accorpamento delle dirigenze tra gli istituti scolastici. Ci furono molte proteste, non dico in tutti i territori, ma in diversi sì. Perché quando tu accorpi l’istituto di Brentonico con quello di Mori, di fatto ottieni che dei due dirigenti scolastici che c’erano prima ne rimanga uno soltanto. Ed è giocoforza che l’istituto scolastico più grande vada ad intaccare l’autonomia dell’istituto minore. Ricordo che qualche sindaco si presentò anche in Consiglio, manifestando il rischio della perdita dell’autonomia scolastica dei territori con questa scelta. C’era anche in programma - ha osservato Fugatti - l’unificazione delle due realtà scolastiche di Ala e di Avio. Noi che allora sedevamo all’opposizione (con sindaci e genitori contrari) riuscimmo a bloccare questa decisione che la giunta Rossi voleva portare avanti lo stesso: lo abbiamo fatto presentando 5 mila emendamenti. Quando nel nostro programma, in campagna elettorale, abbiamo parlato di scuole che debbono restare sui territori, lo facevano pensando a scelte in questa direzione, con dirigenti scolastici che debbono occuparsi del proprio istituto. Noi ora non imponiamo nulla, saranno i territori a dirci se sia il caso di tornare indietro da questa scelta».

Ed infatti l’assessore Bisesti inizierà una sorta di operazione ascolto nelle tre situazioni di cui si è detto: «Sì, il ragionamento sarà condotto proprio con gli istituti e con le comunità locali di riferimento. La nostra intenzione è quella di essere il più possibile vicini alle istanze dei territori. Vogliamo avviare il dialogo sui tre accorpamenti che sono stati fatti nella precedente legislatura. Qui a Fierozzo vogliamo anche confermare la nostra attenzione alla minoranze linguistiche».

(g.t.)













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