LAVORO

Sait, 10 mila euro ai licenziati

La Cgil: "Si colpiscono i lavoratori più deboli oggi già in cassa integrazione con criteri discrezionali, con una proposta di incentivo non dignitosa e nessuna prospettiva di ricollocazione" 



TRENTO. La trattativa tra Sait e sindacati sui 116 licenziamenti non decolla, anzi si fa - se possibile - ancora più in salita. Ieri - secondo round al Servizio lavoro della Provincia - l’azienda ha messo sul tavolo 900 mila euro per gli incentivi all’esodo dei lavoratori (10 mila euro lordi a testa, circa 7 mila euro netti), ma ha anche alzato la posta dicendosi pronta ad aumentare l’incentivo di un 40% solo a fronte di un accordo che modifichi il contratto integrativo aumentando la produttività del magazzino (dai 90 colli all’ora attuali a 135) per chi resta. Solo con questa intesa il numero degli esuberi sarà ridotto del 25%, ovvero da 116 a 86.

Una proposta che ha spiazzato soprattutto i due sindacati che finora erano stati più aperti nella trattativa, Fisascat Cisl e Uiltucs. "Vogliamo trattare ma i continui rilanci di Sait sulla produttività esasperata rischiano di far saltare definitivamente la trattativa", dichiara Lamberto Avanzo della Fisascat, che sottolinea la necessità di tenere distinti i due percorsi, la procedura di licenziamento collettivo e la trattativa sul rinnovo del contratto aziendale. La UilTucs si è riservata di valutare gli sviluppi ed è pronta a discutere se la modifica sarà legata a una riduzione degli esuberi a zero nel magazzino. Dura la Filcams Cgil: "Non siamo purtroppo sorpresi delle proposte aziendali con richieste ancora più pesanti ai danni dei lavoratori", dichiara il segretario Roland Caramelle, "siamo di fronte ad un'impostazione contabile che nulla a che fare con un vero e proprio progetto di rilancio del Consorzio. Si colpiscono i lavoratori più deboli oggi già in cassa integrazione con criteri discrezionali, con una proposta di incentivo non dignitosa e nessuna prospettiva di ricollocazione e si vogliono colpire i lavoratori che non saranno licenziati chiedendo di legare produttività futura del magazzino alla riduzione degli esuberi. Un’impostazione che non fa altro che allontanare possibili convergenze". Prossimo incontro il 19 dicembre, il 13 assemblea dei lavoratori. 













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