«Via Dante, le non-scelte scontentano tutti» 

L’ex sindaco Miorandi: l’amministrazione comunale non dialoga con la città e i risultati sono evidenti



ROVERETO. «Via Dante è l’emblema della difficoltà di dialogo che questa amministrazione comunale ha con la città. Via Dante è una strada o una piazza? Avevano detto di voler fare un viale liberty ma le panchine non sono funzionali all’idea liberty... Hanno tolto le ciclabili per far convivere auto, bici e pedoni scontentando un po’ tutti... Questo è il risultato delle non-scelte di questa amministrazione che dimostrano la mancanza di idea della città: passi avanti e passi indietro...» Parte da qui l’ex sindaco e consigliere comunale del Pd Andrea Miorandi, parte dalla via Dante «che non si capisce cosa sia con le panchine da lungomare romagnolo piuttosto che da boulevard liberty in stile libertry» per affermare che «non c’è un’idea di città». Se poi si aggiungono gli interventi (parlando sempre di arredo urbano) di via Paganini e di Santa Maria «si capisce che si procede a tentoni e la scelta chiara di non scontentare nessuno si traduce nello scontentare tutti». C’è poi un altro elemento che secondo Miorandi fa perno su via Dante e che ha portato alla raccolta di oltre duemila firme da parte di “Rovereto my Life”e l’intervento del difensore civico (richiesto da Più democrazia in Trentino): «La chiusura all’interno del palazzo di questa amministrazione ha come risultato che non riesce a sintonizzarsi con la città e la raccolte delle firme è la cartina di tornasole. I molti comitati che sono sorti ultimamente fanno chiaramente capire - afferma Miorandi - che qualcosa non vunzione, che i cittadini vogliono riconquistare spazi democratici. Mie auguro e lo auguro a tutte le forze politiche (Pd compreso) che nessuno metta il cappello su “Rovereto my Life” che va valorizzato come atto di partecipazione importante. Il malcontento c’è e lo dimostra il fiorire di comitati, ma c’è anche un elemento di positività determinato dal fatto che i cittadini vogliono riprendersi i luoghi delle decisioni». Perché, torna a ribadire Miorandi, le non-scelte determinano incertezza e insicurezza in tutti. «Qualche esempio? Avanti e indietro su via Paoli e altre modifiche alla viabilità con il risultato che non ci si capisce più nulla e la gente se ne va al Millennium. Io - conclude il consigliere Pd - su via Tartarotti la scelta l’avevo fatta, quella di allargare il centro storico, e l’ho pagata. Ma ancora peggiore è la non-scelta». (g.r.)













Scuola & Ricerca

In primo piano