Valduga convoca sindacati e Tessil4 

L’obiettivo è creare un fronte comune per affrontare le conseguenze del sequestro del depuratore di Aquaspace



ROVERETO. La situazione è complicata, non se lo nasconde nessuno. La conferma da parte della Corte di Cassazione del sequestro del depuratore di Aquaspace è arrivata come una pietra tombale per le speranze di una celere riapertura dell’impianto. E se da un punto di vista strettamente tecnico, nessuno in questo momento ha gli strumenti per dire se a torto o a ragione, l’impianto fermo da quello occupazionale rappresentanza un rischio enorme. Per la mezza dozzina di lavoratori impiegati direttamente sul depuratore, ma anche per la sessantina di dipendenti di Tessil4: una azienda che proprio alla possibilità di utilizzare l’adiacente impianto di depurazione lega tutta la propria capacità di rimanere sul mercato. Tanto che nessuno fa mistero del fatto che una eventuale chiusura del depuratore comporterebbe quasi automaticamente la cessazione dell’attività anche dell’impresa tessile.

Partendo da questo dato di fatto, e nella consapevolezza che ben difficilmente qualche novità potrà arrivare dalla magistratura nelle prossime settimane, il sindaco Francesco Valduga tenta di giocare la carta della politica: ieri ha invitato sindacati, vertici di Tessilquattro e vertici di Aquaspace ad un incontro in Municipio, il 30 luglio alle 17. «La scrivente amministrazione - scrive il sindaco - ha accolto con grande preoccupazione la decisione della Suprema Corte sul dissequestro dell’impianto di depurazione di Aquaspace Spa aprendo scenari assai complessi e problematici sulla tenuta produttiva ed occupazionale di Tessilquattro che ombelicamente è legata alla depurazione delle acque di produzione. I rappresentanti dei lavoratori incontrati nelle settimane scorse, hanno segnalato la volontà e l’urgenza di discutere di discutere e concordare, assieme alle aziende interessate, un percorso che consenta il proseguo della vita produttiva, il mantenimento dei livelli occupazionali e una posizione unitaria di tutti i soggetti interessati alla vicenda nei confronti delle istituzioni tenute al rispetto delle leggi in materia di ambiente, sicurezza del lavoro e della cittadinanza. Per questi motivi e coerentemente con le scelte dell’amministrazione di soggetto attivo nel dialogo sociale, sono a convocare le parti in indirizzo per una disamina della situazione».

È il testo letterale e non richiede sforzi interpretativi: Valduga e il Comune tentano di unire tutti in un fronte comune davanti ai problemi innescati dalle iniziative giudiziarie, col dichiarato intento di salvaguardare i posti di lavoro. Mettendo in gioco anche influenze e possibilità dell’amministrazione comunale. (l.m)













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