Va in fiamme il capanno di Civettini 

Allarme in tarda serata in via Col Santo, i pompieri evitano il peggio. Escluso il movente politico: «Solo una ragazzata»


di Giuliano Lott


ROVERETO . In tanti l’hanno visto baluginare, anche da molto distante, e chi era più vicino di qualche chilometro si è subito attaccato al cellulare per dare l’allarme. L’incendio in mezzo alla campagna di Borgo Sacco, in via Col Santo, pareva disastroso da tanto si levavano alte le fiamme. I pompieri sono accorsi in massa e sono riusciti a circoscrivere le fiamme abbastanza in fretta, dopo però che la struttura in legno era stata pressoché incenerita. Sul posto sono giunti anche i carabinieri, anche perché l’incendio, scoppiato attorno alle 22 in una zona tutt’altro che frequentata, in aperta campagna, andava chiarito nei suoi contorni prima di archiviarlo come cosa di poco conto. Il danno è relativo: ha bruciato un piccolo capanno per gli attrezzi di campagna, con all’interno una cucina economica con la piastra e il forno a legna, e poche altre suppellettili. Sulle prime si è pensato a un gesto di ritorsione politica, in quanto si è scoperto che la proprietaria dell’appezzamento è la moglie del consigliere provinciale della Civica Trentina Claudio Civettini. Ma ben presto la questione si è sgonfiata da sola, come racconta lo stesso Civettini. “è stata una ragazzata, un gesto sconsiderato di qualche ragazzino con poco cervello. Tutto qui. Dispiace perché era un manufatto realizzato trent’anni fa da mio padre, che è venuto a mancare lo scorso anno. Ma è un danno per così dire affettivo”. Nella zona, i carabinieri hanno individuato un gruppo di ragazzini, quasi tutti minorenni, che stavano festeggiando la fine dell’anno scolastico. Sono stati tutti controllati e identificati, ma non è chiaro se a dare fuoco al capanno sia stato qualcuno di loro. Ciò che pare accertato è invece che si tratti di una ragazzata, come sostiene Civettini, oppure di una situazione sfuggita di mano ai ragazzi che festeggiavano nei pressi del capanno: forse un petardo, forse un piccolo fuoco, che uscito di controllo può aver intaccato il capanno. Il quale constava di una struttura metallica per serre rivestita in legno e coperta con onduline di lamiera, e ha quindi offerto molta alimentazione alle fiamme. Per i carabinieri ci sono pochi dubbi: alla base non c’è nessun movente politico, è un incendio colposo, e i militari procedono per l’accusa di danneggiamento. Per il momento contro ignoti.

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