Troppi antibiotici stanno creando i “superbatteri”

Rovereto. «L’Italia possiede oggi il primato europeo delle morti per antibiotico-resistenza», ha raccontato la professoressa Orietta Massidda, docente al Cibio (Centre for integrative biology) dell’Un...


Sara De Pascale


Rovereto. «L’Italia possiede oggi il primato europeo delle morti per antibiotico-resistenza», ha raccontato la professoressa Orietta Massidda, docente al Cibio (Centre for integrative biology) dell’Università di Trento, ieri pomeriggio all’auditorium Melotti per discutere di un fenomeno tanto attuale quanto preoccupante. Ad interessarsi dell’argomento, trenta studenti delle classi terze del liceo Filzi, i quali, con il sostegno di Sandoz I.P., hanno realizzato un sondaggio per comprendere quale sia la percezione fra i cittadini del crescente problema dell’antibiotico-resistenza. Gli alunni hanno presentato il proprio questionario non solo a compagni di scuola e genitori, ma anche ai passanti e agli studenti del liceo Rosmini di Trento.

Il questionario

I risultati sono stati divisi in base ad età, sesso e professione dei partecipanti: «in generale, quanto emerso dimostra come fra giovani e pensionati vi sia meno consapevolezza - ha detto uno degli studenti - molti adulti invece, soprattutto donne, leggono il foglietto illustrativo e assumono farmaci solo quando necessario». «È certamente indispensabile più informazione in merito», ha concluso un altro fra loro, teoria confermata anche da Massidda, la quale ha aggiunto che: «il vero problema, al di là dell’abuso di farmaci, è la modificazione dei batteri, i quali nel tempo si sono rafforzati rendendo gli antibiotici sempre meno efficaci».

Il rischio «superbatteri»

Questi «super batteri», sarebbero non solo resistenti, ma anche in grado di riprodursi, portando alla convinzione che, se non si investirà abbastanza nella ricerca, il problema non potrà che peggiorare. «Qualsiasi nuovo studio in merito va considerato attentamente. Molte case farmaceutiche preferiscono modificare farmaci già esistenti: ciò comporta risparmio ma non una reale soluzione», ha spiegato, sottolineando che tutti possiamo e dobbiamo informarci e prevenire, cercando di non abusare di antibiotici. «Quando nel 2017 i commissari del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie vennero in Italia, ci descrissero come nazione che sembra accettare questa situazione, luogo in cui vige il desiderio di scaricare le proprie responsabilità ed ove manca leadership professionale. - ha concluso Massidda - Più usiamo gli antibiotici e più saremo a rischio di perderli».













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