Sos per il pronto soccorso ma i medici vanno a Trento 

Interrogazione di Degasperi (M5S), che cita un a mail del primario del S. Maria «I dottori che dovevano garantire la minima operatività mandati al S. Chiara»



ROVERETO. La campanella d’allarme la suona in consiglio provinciale Filippo Degasperi del M5S, ma a denunciare la situazione di grave difficoltà del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Carmine sarebbe lo stesso primario, in una mail di cui il pentastellato riporta ampi stralci. Innanzitutto, i fatti: a metà aprile l’Azienda sanitaria si era impegnata a garantire al pronto soccorso roveretano - già in affanno per carenze di personale medico - due medici per la notte, e altrettanti per l’ospedale di Arco, e aveva proceduto a istruire il concorso per l’assunzione. Tenendo conto che non si tratta di una soluzione definitiva («per rendere “decente” il lavoro - scrive Degasperi - sarebbero necessari almeno altri 5 medici, per arrivare a un totale di 16, anche se gli standard della Società Italiana Medicina d’Urgenza ne richiederebbero 19») ai carichi di lavoro del pronto soccorso roveretano, si scopre che i due medici di rinforzo, scelti con il concorso, sono destinati altrove. In una mail, intercettata in qualche modo da Degasperi, il primario del Santa Maria ribadisce «la necessità di inserire il pronto soccorso di Rovereto tra i più carenti». le necessità del reparto sono di un turno giornaliero dalle 10 alle 18 (40 ore settimanali), con un medico che valuti i codici bianchi e verdi di minor complessità clinica, sgravando il resto del team da una parte del lavoro e favorendo la valutazione dei casi più complessi (codici gialli e rossi). Il primario insiste sull’aumento della mole di lavoro e la riduzione delle forse in campo, che tuttavia non ha comportato un aumento di ricoveri. «La sproporzione tra accessi e le risorse - conclude il primario - è ora evidente e sento note di stanchezza tra i collaboratori», la cui età media, sottolinea il dirigente del reparto, è superiore ai 50 anni. C’è dunque un grosso problema di operatività al pronto soccorso di corso Verona, evidenzia Degasperi assieme alla «situazione di malessere (che coinvolge, ndr.) anche il personale infermieristico», che ora chiede se gli impegni presi dall’Azienda sanitaria per i pronto soccorso di Rovereto e Arco sia stata rispettata, quali siano le conseguenze determinate dalla «grossa difficoltà» denunciata dal primario per il personale e per l’utenza, quali criticità si siano manifestate con il personale infermieristico in riferimento al turnover, e quali siano le iniziative che l’Azienda intende adottare «per assicurare il ripristino di una situazione lavorativa “decente” al pronto soccorso di Rovereto.

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