Shopping e viabilità in via del Garda: l’allarme dell’Unione 

Fontanari teme l’arrivo non solo di nuovi centri commerciali ma il traffico eccessivo che scoraggia l’ingresso in città



ROVERETO. Non è una novità che l’Unione commercio e turismo dica no all’ipotesi di nuovi centri commerciali. Come non è una novità che ne possa nascere uno alla Favorita (nelle vicinanze del Millennium) sull’area di via del Garda (l’edificio incompiuto verde-azzurro e l’ex Premetal) acquistata dalla società trentino-altoatesina Rovim srl. I nuovi proprietari, già mesi fa nel momento dell’acquisto, avevano dichiarato che il loro obiettivo non sarebbe stato quello di realizzare un centro commerciale ma un complesso che potesse abbellire la città nel suo ingresso da sud. Sarà anche così, ma Marco Fontanari, presidente di Unione commercio e turismo, torna alla carica per ribadire quello che ha sempre detto: no a nuovi centri commerciali in via del Garda. Ma ora aggiunge un altro aspetto, legato alla viabilità che «scoraggia l’ingresso in città». «Basta nuove aperture commerciali in via del Garda, un'area ormai intasata e, dopo l'apertura del supermercato Aldi di qualche mese fa, in assoluta emergenza dal punto di vista viabilistico. Nel momento in cui l'ente pubblico investe ingenti risorse su progetti quali Polo della Meccatronica e Progetto Manifattura, vengono erose ampie fette della nostra zona industriale per far posto ad aree commerciali che danneggiano l'intera economia cittadina - afferma Fontanari - . Diciamo no a siffatti progetti e chiediamo l'introduzione del senso unico in via del Garda nel tratto tra la rotatoria della Favorita e quella della Metalsistem». Che aggiunge: «E’ giunto il momento di dire basta a nuove aperture di attività commerciali, senza se e senza ma. Il danno per tutto il terziario cittadino sarebbe incalcolabile e, in una situazione di perdurante emergenza, con la concorrenza sempre più agguerrita dei canali di vendita alternativi a quello tradizionale e l'assalto aggressivo delle grandi multinazionali, non possiamo accettare supinamente l'apertura di ulteriori concentrazioni di negozi nell'area di accesso da sud alla città, già oggi congestionato ed in condizioni di perenne rallentamento della circolazione, in una situazione di pericolosa promiscuità tra aziende industriali, artigianali e commerciali». La strada giusta, per Fontanari, è quella intrapresa dal progetto di “Rigenerazione urbana” «che attraverso strumenti e sperimentazioni innovative possa rendere nuovamente attrattivi i nuclei urbani, ripopolarli di attività economiche, restituire loro importanti funzioni pubbliche, renderli luoghi frequentati con continuità dai quasi 90 mila residenti della Vallagarina e meta di turisti e visitatori». (g.r.)

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