Salvini non verrà a deporre in aula 

Nel procedimento contro Mirandola del Pd per diffamazione, l’accusa rinuncia al teste. Il difensore Bondi: «Cosa mai vista»



ROVERETO. Matteo Salvini non verrà a testimoniare nel procedimento per diffamazione radicato dal giudice di pace roveretano che lo vede parte lesa. Lo ha stabilito ieri mattina il giudice stesso, accogliendo la richiesta della pubblica accusa. Salvini aveva già inviato attraverso il suo ministero la dichiarazione di lemittimo impedimento a comparire in aula a Rovereto, in quanto proprio ieri si trovava a Genova al vertice sulla sicurezza. Anche la sua controparte, ovvero l’avvocato Paolo Mirandola, accusato di aver diffamato l’allora eurodeputato della Lega nel corso di una seduta del consiglio comunale, era assente, impossibilitato per ragioni di salute. A questo punto ci si attendeva il rinvio a una prossima udienza, ma il pm - forse esasperato dal terzo rinvio con gli altri testimoni convocati già pronti a deporre, fuori dall’aula - ha annunciato di voler rinunciare all’audizione della parte lesa. I difensori di Mirandola, gli avvocati dello studio di Mauro Bondi, presente attraverso un collaboratore, si sono opposti, ritenendo che Salvini potesse comparire in una prossima udienza in una data compatibile con i suoi impegni istituzionali. Il giudice di pace ha tuttavia accolto la richiesta dell’accusa, stimando che la testimonianza della parte lesa fosse ininfluente, in quanto “non presente ai fatti”. Un’assenza anche logica, dato che si tratta di un procedimento per diffamazione. Così l’udienza è stata aggiornata al 16 di novembre, e il processo ripartirà senza Salvini.

L’avvocato Mauro Bondi manifesta tutto il proprio stupore. «In tanti anni di carriera forense - ha commentato - non ho mai visto un caso simile. La presenza della parte lesa era tra l’altro stata richiesta dall’accusa, la stessa che ha poi rinunciato al teste. Viene da chiedersi cosa sia cambiato dalla prima alla terza udienza, dato che la lista testi viene proposta dal pm e approvata dal giudice. Pare incomprensibile il motivo per il quale in principio era stata richiesta l’audizione della parte lesa, e approvata dal giudice, mentre ora lo stesso pm rinuncia e lo stesso giudice ammette la rinuncia. Cos’è cambiato? A quanto mi consta, solo la nomina di Salvini a ministro. Da parte nostra, riteniamo che la deposizione di Salvini sia essenziale per chiarire il motivo per il quale si è sentito offeso dalla parole pronunciate da Mirandola, tanto che in altri casi l’assenza della parte lesa comporta, per prassi, la decadenza della querela».

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