Rossi: «Il nostro progetto era una statale su Trento» 

Il no del Patt alla Valdastico. Per gli autonomisti una autostrada con sbocco a Rovereto non risolve i problemi della Valsuigana e non può che avere un impatto ambientale insostenibile


Michele Stinghen


Rovereto. Non solo no all'autostrada della Valdastico. Il Patt fa un passo oltre rispetto alla battaglia contro il progetto pensato dal presidente Fugatti di un'autostrada con sbocco a Rovereto Sud, e avanza l'alternativa a Trento Sud. Nella partecipatissima (oltre cento persone, sala piena) serata voluta dalle Stelle Alpine all'Urban Center, dove è stata lanciata la raccolta firme contro il progetto, il predecessore di Fugatti, Ugo Rossi, ha raccontato fino a che punto era arrivato nel tavolo con il Veneto e il ministero, e cioè ad uno studio preliminare di una strada ordinaria (statale, non autostrada a pedaggio) che permettesse una prosecuzione in Trentino dell'arteria lungo la Valdastico, passando a lato del lago di Caldonazzo e con sbocco a Trento Sud. «Questi sono atti, nessuno ve li racconta mentre si continua a tracciare righe sulla cartina», ha ribadito Rossi. Al punto che una signora dal pubblico ha chiesto, «Ma io per cosa ho firmato? Per il no all'opera o per questa alternativa?». Rossi ha subito ribadito che "noi siamo per il no", ma nemmeno ha nascosto i punti favorevoli dell'alternativa a Trento Sud. Che al Patt serve se non altro per dimostrare la totale inutilità di quello che propongono Fugatti e la Lega. «Siamo arrivati ormai al livello di asilo nido - è arrivato a dire Lorenzo Conci, vicepresidente del partito - anche mia figlia di quattro anni è capace di risolvere il problema della sorgente di Spino tracciando una riga un po' più in là sulla cartina. Mancano valutazioni, approfondimenti, studi, manca tutto, e nemmeno si sono ascoltati i territori».

La trattativa col Veneto

Il consigliere provinciale Rossi - affiancato dal collega Dallapiccola - ha ripercorso la negoziazione con il Veneto che aveva seguito da presidente della Provincia. «Dovevamo sederci al tavolo: l'intesa, necessaria per autostrade nella nostra Provincia, non è un diritto di veto», ha ricordato Rossi. L'esito era stato un indirizzo che stabiliva come la strada che avrebbe dovuto collegare il Trentino ed allacciarsi all'A22 non sarebbe stata un'autostrada, avrebbe dovuto risolvere il traffico in zona laghi, sarebbe stata pagata dalle autostrade venete. Era stato firmato anche dall'assessora veneta De Berti. «La Serenissima mi aveva consegnato uno studio preliminare del collegamento - ha detto Rossi - in cui si ipotizza uno sbocco a Trento Sud, con quattro possibilità di innesto. Questo faldone l'ho consegnato personalmente a Fugatti». Secondo il Patt lo sbocco a Rovereto Sud non serve a nessuno: «Impatto ambientale devastante, nessun beneficio per la Valsugana che anzi Fugatti vuole fare a quattro corsie, autostrada a pedaggio e quindi poco conveniente, mentre la soluzione a Trento Sud valorizza l'interporto di Trento e devia il traffico dalla Valsugana togliendolo a Caldonazzo e Pergine». Con una A31 che arriva a Rovereto Sud Rossi immagina invece tanti artigiani veneti che arriveranno a fare concorrenza a quelli lagarini.

La raccolta firme

La lotta adesso è però per fermare Fugatti; Rossi si dice convinto di potercela fare, e per avere peso il Patt raccoglie firme. E lo farà con un'azione massiccia, il fine settimana del 27 e 28 aprile, raccogliendo le firme con gazebo in tutti i paesi della Vallagarina, di cui due a Rovereto. M.S.













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