ROVERETO. Quella di domani sarà la terza assemblea, e il clima all’interno dell’Associazione Pescatori Dilettanti Vallagarina se possibile è andato via via peggiorando. Quindi difficile pensare che non finisca “a schifio”, permettendosi una citazione di Franco Franchi. La ferita si era aperta a dicembre, assemblea elettiva preceduta da una assemblea straordinaria per rivedere lo statuto, riducendo il numero dei componenti del direttivo. L’assemblea si era espressa contro la riduzione del direttivo, non c’erano candidature sufficienti per coprire le 19 cariche (nessuna autocandidatura per i rappresentanti di zona, le 7 cariche che proprio per carenza di disponibili si volevano sopprimere) e la stessa assemblea non ha accettato che si riaprissero i termini per consentire a chiunque di farsi avanti in quel momento. Finì che si votarono i soli 12 membri del direttivo, per evitare che il blocco delle attività di gestione ritardasse di qualche mese l’avvio della pesca. Alla fine, l’unica ragione di essere della associazione stessa. La scelta è contestata dai contestatori di allora, che ritengono “illegittimo” il direttivo. Di cui fanno parte ma in netta minoranza (3 su 12). Chiedono che si dimetta e che si torni a votare. Il direttivo ritenendosi perfettamente legittimo (e soprattutto, essendosi esposto da dicembre a oggi nelle attività gestionali) a dimettersi non pensa neppure.

E si arriva a domani. Ore 20 e 30, in sede Apdv: i soci sono chiamati a votare i 7 rappresentanti di zona per completare il direttivo. (l.m)