«Per geriatria e medicina un solo medico di notte» 

Interrogazione di Degasperi (M5S) sull’ospedale. Secondo il consigliere la carenza  di personale metterebbe a rischio i pazienti, gli altri medici e la stessa Azienda sanitaria



Rovereto. Le segnalazioni, di cui si fa interprete il consgliere provinciale del M5S Filippo Degasperi, arrivano dai familiari di pazienti ricoverati nei reparti di Medicina e Geriatria dell’ospedale Santa Maria del Carmine. I quali lamentano la scarsa presenza di personale medico nei turni di notte: tra le 20 e le 8 del giorno successivo ci sarebbe un unico medico di guardia in servizio su entrambi i reparti, e secondo Degasperi «la scarsità di personale comporta una latenza dei tempi di intervento al letto dei pazienti con conseguenti pericolo per questi ultimi e rischio clinico per i medici e per l’Azienda».

In passato, scrive il consigliere pentastellato, sia Medicina che Geriatria disponevano ognuna di un proprio medico di guardia, sia diurno che notturno, «oltre alla presenza del medico reperibile per urgenze». Assieme, i due reparti contano 110 posti letto, dei quali dieci di Medicina classificati come “posti letto ad elevata intensità di cure”, «anche se l’utilizzo di fatto risulterebbe quello “a media intensità”» aggiunge Degasperi. Specificando che mentre sui posti letto “ad elevata intensità di cure” durante il turno di giorno (8–20) opererebbero ben tre medici, nel turno successivo (20 – 8) «il medico sarebbe unico per tutti i 110 posti letto, dislocati peraltro su piani diversi (quinto piano per Medicina, quarto per Geriatria)».

Inoltre sarebbe stata soppressa la reperibilità notturna per Medicina sarebbe stata eliminata, «pare su proposta del direttore» del reparto. Anche Geriatria non disporrebbe di un medico reperibile dalle 20 alle 8, nonostante la reperibilità notturna sia prevista per regolamento.

«Se quanto descritto fosse confermato il rischio clinico sarebbe esponenzialmente aumentato esponendo inutilmente malati e personale sanitario a situazioni di gravissimo percolo conseguenza di una programmazione della turnistica che favorisce il risparmio sul costo del lavoro a scapito della salute pubblica tutelata dall’articolo 32 della Costituzione» tuona Degasperi, che chiede nell’interrogazione già depositata in Provincia, «se 10 posti letto di Medicina siano utilizzati come “ad elevata intensità di cure” e dunque dotati di apparecchi ventilatori per la ventilazione assistita nei casi di problemi respiratori, di monitor per controllare a distanza la frequenza cardiaca e i parametri emodinamici nonché di tutti gli altri presìdi normalmente presenti in una terapia intensiva. In caso affermativo quanto sia stato speso per le attrezzature, su richiesta di quale direttore e quando sia stato perfezionato l’acquisto». degasperi chiede anche se questi dieci posti letto siano ancora identificati come “a media intensità”, e se sì per quali ragioni. Infine Degasperi chiede se corrisponda al vero la presenza di un unico “guardione” notturno per entrambi i reparti, per quali ragioni sia stata intrapresa questa decisione e se i due primari di Medicina e Geriatria abbiano assunto una qualche posizione rispetto al “guardione” unico per «permettere ai loro collaboratori di operare con maggiore tranquillità e serenità nei turni notturni».













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