«Non è possibile bloccare il centro storico di sabato» 

Il giro podistico e i commercianti. Molti si sono lamentati per le transenne per delimitare  il percorso. La protesta: «Difficile accedere ai negozi». Ma altri negozianti hanno lavorato bene


GIANCARLO RUDARI


Rovereto. «Per l’ennesima volta questa amministrazione comunale ha dimostrato che i commercianti sono inascoltati e le loro istanze disattese... Salvo ricordarsi di noi quando ci sono da pagare le tasse...» Sabato pomeriggio la città vive due eventi in contemporanea in centro storico: lo Street Food (via Roma e largo Foibe) e il Giro podistico della città che quest’anno (proprio per la contemporanea presenza dei furgoncini con le specialità alimentari di mezza Italia) è stato costretto ad “invadere” anche via Garbaldi e via Mazzini, le strade dello shopping cittadino. Una casualità o una scelta voluta quella di mettere assieme i due eventi? Una scelta, aveva detto l’altro giorno al Trentino l’assessore alle attività economiche Ivo Chiesa, anche perché le due manifestazione possono essere di richiamo l’una per l’altra con ricadute sul centro.

«Le barriere limitano il lavoro»

«ma va - è convinto roberto galli, titolare di un negozio di abbigliamento di via garibaldi - non si può bloccare per un giorno intero il centro storico quando già ci sono problemi. questo tipo di manifestazioni (come la strongmanrun ormai cancellata) si devono svolgere in periferia salvo tenere un elemento di richiamo in centro e non mettere le transenne davanti ai negozi. perché, di fatto, questi elementi bloccano l’accesso alle attività economiche o quanto meno diventano una sorta di “barriera” psicologica limitando l’afflusso di persone in centro. ma, mi chiedo, l’assessore che si lamenta quando noi commercianti protestiamo sarebbe contento se avessero messo le transenne davanti al suo negozio? noi abbiamo bisogno di eventi anche piccoli in grado di attirare gente durante la settimana...» c’è chi, invece, era partito con il dente avvelenato o salvo poi ricredersi: «abbiamo trovato una soluzione spostando una barriera... ma perché non pensarci prima?» si chiede un commerciante di via garibaldi. e lo stesso lo può dire il titolare di un negozio di abbigliamento di via mazzini: «nulla da ridire, abbiamo lavorato bene anche se non vuol dire che vada bene...». un collega, un po’ meno felice, rilancia con ironia: «sabato si gioca a tresette in strada e così chiudiamo tutti... le iscrizioni? si vada in comune...»













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