in comune  

«No alla censure del segretario» 

Zenatti contro Di Giorgio: negato l’esercizio del mandato politico



ROVERETO. C’è un comitato (Rovereto My Life) che si è impegnato per garantire ai cittadini una forma di partecipazione diretta, ci sono oltre duemila firme a supporto dell’iniziativa, il consiglio comunale ha detto sì alla proposta di istruttoria pubblica, ma ora il passaggio successivo arriva questa sera in consiglio comunale. Non senza comunque qualche contraccolpo. Perché se all’ordine del giorno compare l’individuazione delle modalità «di svolgimento ai sensi dell'articolo 19, comma 5 del regolamento per l'esercizio dei diritti di informazione e partecipazione» non compare invece la proposta di deliberazione «con modifica ed integrazione articolo 20 del regolamento comunale per l’esercizio dei diritti di informazione e di partecipazione dei cittadini» depositata il 29 maggio dal consigliere Marco Zenatti (Rovereto Progetto Città). Perché? «Vorrei saperlo anch’io» risponde il consigliere che al segretario comunale Di Giorgio e alla presidente del consiglio Dalzocchio ha inviato una “diffida” affinché venga trattato in consiglio la sua proposta di deliberazione. Dopo aver esposto una serie di articoli del regolamento del consiglio comunale, Zenatti ricorda che la presidente del consiglio «ha motivato il mancato inserimento della proposta di delibera per la seduta del 19 giugno a causa delle motivazioni ostative presentate dal segretario generale». E proprio al segretario Zenatti ricorda che «il tema dell’opportunità di trattare l’argomento proposto attiene esclusivamente a considerazioni politiche che esulano totalmente dalla competenza del segretario comunale». Come dire, in parole semplici, caro segretario faccia il suo dovere e faccia trattare l’argomento che poi ci penserà il consiglio a decidere più o meno favorevolmente. E se la proposta di Zenatti non verrà discussa questa sera in aula si palesa uno scontro “istituzionale” perché «non solo ci si troverà in presenza di una palese violazione delle norme regolamentari e della consuetudine consiliare consolidata, ma ben più gravemente, verrà impedito l’esercizio del mandato politico/istituzionale del sottoscritto consigliere comunale» conclude Zenatti. (g.r.)













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