LUTTO ALL’AISM 

La morte di Giovanna Bettini il coraggio contro la sclerosi

ROVERETO . «Abbiamo accompagnato Giovanna Bettini Galvagni - scrive Mario Cossali - nel viaggio verso il cimitero di Sacco con quella tranquilla commozione che deriva dalla certezza di aver...



ROVERETO . «Abbiamo accompagnato Giovanna Bettini Galvagni - scrive Mario Cossali - nel viaggio verso il cimitero di Sacco con quella tranquilla commozione che deriva dalla certezza di aver conosciuto una persona coraggiosa, che pur passando nella malattia della sclerosi quaranta dei suoi settantotto anni ha saputo vivere una vita ricca di affetti e di pensieri profondi, lasciando intorno a sè luminose scie di amicizia e di sapienza. Il parroco l'ha definita una donna audace perché ha saputo, aggiungo, restare umana nelle complicate e spesso insopportabili traversie del suo percorso. Il suo corpo sempre più prigioniero e la sua mente sempre operosa e vivida. Donna di scienza e di fede, legata ai volti dei suoi cari e legata al mondo, pregava per capire non per ottenere, sorrideva per cogliere verità nei volti». Gli amici dell’Aism ricordano così la mattina in cui in sede è arrivata la notizia della sua scomparsa: «Per un attimo tutto si ferma. ci guardiamo negli occhi e nella mente di ognuno riaffiorani i ricordi dei momenti passati con lei. Quando veniva in sezione per gli appuntamenti con la fisioterapista, ma anche al pranzo di carnevale o alle messe di Pasqua e Natale, nelle uscite di gruppo o nei momenti istituzionali. Giovanna non mancava mai a questi appuntamenti, accompagnata dalla sorella Carla o dai figli e con ognuno scambiava volentieri qualche parola sempre con il sorriso e gentilezza. È stata una persona molto importante per l’associazione . Nel 1988, assieme all’indimenticata Margherita Grigolli e altre volontarie ha dato vita al Gruppo operativo Vallagarina, creando dal nulla quello che pochi anni dopo è diventato sezione provinciale. Il suo ricordo resterà sempre vivo nei nostri pensieri, siamo vicini ai figli Lucia, Giulia, Marco e ai fratelli Carla, Laura, maria Luisa e Giuseppe»













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