con lA RIFORMA DELL’AZIENDA 

La gestione dell’acqua a Arm un’ipotesi che non piace a Cgil

ROVERETO. L'ipotesi di passare la gestione dell'acqua pubblica a Rovereto alla Amr fa preoccupare Mario Cerutti della Filctem Cgil. Le preoccupazioni sono per il personale coinvolto: 30 lavoratori e...



ROVERETO. L'ipotesi di passare la gestione dell'acqua pubblica a Rovereto alla Amr fa preoccupare Mario Cerutti della Filctem Cgil. Le preoccupazioni sono per il personale coinvolto: 30 lavoratori e la loro professionalità. Con un'operazione del genere, fa capire il sindacalista, non è scontata la conferma dei ruoli e del sistema di gestione. «Già nell'autunno del 2017 vi è stato un precedente riguardante il servizio di illuminazione pubblica (appalto alla Consip) il quale, al fine di tutelare i dipendenti coinvolti, ha richiesto un duplice intervento sindacale sia sul versante Dolomiti Energia (Set) che sul Comune (sindaco) e oggi con l’ Amr, di fatto, il problema si ripresenta. La pubblica amministrazione ha tutto il diritto come il dovere di valutare e decidere le proprie linee di azione, i vertici politici sono eletti proprio per tale scopo. Ad ogni modo, sapere solo dai giornali di una importante riorganizzazione, potenzialmente, capace di coinvolgere la gestione (circa 30 lavoratori) della rete idrica ci preoccupa per questo è nostra intenzione chiederne conto direttamente al sindaco Valduga». Cerutti pone l'accento sul sistema di gestione e sul personale. «Il servizio idrico non è riconducibile al solo “business” del incasso della “bolletta”, vi è tutta la parte gestionale la quale, vista la delicatezza della materia, necessita di personale con un’elevata professionalità. Ovviamente i modelli gestionali si possono rivedere o riorganizzare ma non è mai un operazione semplice sopratutto quando si tratta di beni pubblici». Cerutti ricorda lo sciopero indetto a livello nazionale del settore energia, acqua e gas per il 17 dicembre: il nuovo codice appalti approvato dal Parlamento "rischia di destrutturare l'intero settore". «Il sindacato ha sempre sostenuto il progetto costitutivo del Gruppo Dolomiti Energia - continua Cerutti - e, da più di un lustro, rivendichiamo la necessità di un ulteriore passo in avanti verso la costituzione di una vera e propria “Multiutility provinciale” a maggioranza pubblica, capace di gestire settori strategici quali quelli dell’energia ma anche di svolgere una funzione nei confronti di altri settori magari meno redditizi ma comunque indispensabili alla comunità. A breve poi scadranno le concessioni per lo sfruttamento dell’idroelettrico e del servizio gas, di conseguenza si andrà a bando di gara europeo. Ci viene spontanea una domanda che - conclude Cerutti - così riassumiamo: riducendo il radicamento territoriale del Gruppo qualcuno (mettiamo gli azionisti, per esempio) è convinto che in questo modo si riesca a contrastare meglio altri eventuali “competitor” (alcuni colossi italiani oppure le multinazionali di settore) nella gara di affidamento?».













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