«Il Comune lasci gli eventi in centro» 

Bocciata l’ipotesi trasferimento della manifestazione al Follone. I commercianti infuriati: «Penalizzate le nostre attività» 


di Filippo Schwachtje


ROVERETO. Ritorna ad ottobre lo “Street Food Festival”, la manifestazione dedicata al cibo di strada che ha segnato numeri da record nella sua prima edizione, con una differenza: quest'anno si terrà (ma il Comune deve ancora dire l’ultima parola) non più in centro ma al Follone. Un’ipotesi che ha scatenato le proteste dei negozianti in centro: «Così noi non lavoriamo più... Il centro ha bisogno di manifestazioni. Oltretutto se fatte al Follone tolgono spazi per i parcheggi. E a questo punto il danno è doppio». Lo scorso anno più di 40mila persone hanno invaso via Roma alla ricerca delle prelibatezze offerte dai numerosi “trucks” provenienti da tutta Italia, con un evidente ritorno in termini economici per tutte le attività commerciali del centro. E dopo la scelta di andare al Follone, la voce dei commercianti non tarda a farsi sentire.

Le opinioni sono anche divergenti, ma unite da un minimo comune denominatore: eventi come lo “Street Food Festival” portano la gente ad uscire di casa, e tutte le attività commerciali ne beneficiano di riflesso. «L'anno scorso abbiamo più che triplicato gli introiti -dice Danilo Galotto, titolare del bar “Enigma Food and Drink” in via Mazzini - è chiaro che spostare un evento del genere non possa essere positivo per noi, ci porterebbe via lavoro». Dello stesso parere Romina Marelli, del Bar Centrale di piazza S. Carlo: «Eventi come lo “Street Food” o la “Strongman Run” sono fondamentali per noi. Spostarli vuol dire deviare il “traffico” di persone, svuotare il centro». Giudizio opposto quello di Tommaso Biasion, abbigliamento Abc di via Rialto, che ribadisce una posizione già espressa in merito al mercato del martedì: «A me non cambia nulla, trovo che lo “Street Food” non sia un evento che possa portare un qualche beneficio alla parte commerciale. Poi, per carità, ben venga un po' di movimento nel centro, ma non sono questi gli eventi su cui Rovereto deve puntare per rilanciare il centro storico. Dieci anni fa il Consorzio era partito con un'attività di promozione continuativa di Rovereto e della Vallagarina, attività che si esprimeva attraverso la realizzazione di eventi a carattere culturale e commerciale. Ecco cosa servirebbe a Rovereto, collaborazioni congiunte con le varie realtà del territorio, dal Mart ai Mercatini di Natale. Ripeto, ben vengano tutti questi eventi “una tantum”, ma non saranno questi a risollevare l'economia di un sistema commerciale come il nostro. Ci vuole continuità di contenuto a livello promozionale e collaborativo, eventi come questi andrebbero inseriti in un contesto più organizzato, con un indirizzo preciso. Dieci anni fa si era partiti così, oggi siamo tornati indietro».

Contrari invece alla decisione si spostare l'evento Claudio Micheli e Paolo Gilberti, della drogheria Micheli e della bottega “Specialità alimentari di Paolo e Gianni” (ex Finarolli) di via Mercerie: «Io lo vedrei meglio nel centro storico - dice Micheli - magari per gli organizzatori il Follone è più funzionale ma alla gente piace anche fare due passi per strada, prendere un caffè, vedere i negozi». «Io non capisco - ribadisce Gilberti - che senso ha occupare l'unico grande parcheggio in zona e lasciare le piazze e le strade del centro deserte...» «Una doppia problematica - rincara la dose Raffaella Digiesi della tabaccheria di via Garibaldi – innanzitutto si tolgono i parcheggi del Follone, dove la gente lascia la macchina per venire verso il centro, ed in più si sposta pure una manifestazione che porta un gran numero di persone a muoversi e girare per le strade. Il nostro parere non può che essere negativo». Anche Stefania Contro, della Caffetteria Bontadi in piazza Cesare Battisti, si unisce al coro dei commercianti: «Le manifestazioni di questo tipo devono essere fatte in centro. Negli ultimi anni si è spesso ripetuto uno schema ben preciso: la prima edizione di un evento riscuote un gran successo, se ne evidenziano le problematiche e poi l'anno dopo, a seguito delle critiche, la seconda edizione si sposta ed il centro rimane deserto. L'anno scorso via Roma era sporca dopo la “Street Food”? Basterebbe far pagare un supplemento ai venditori per coprire le spese di pulizia straordinaria, senza delocalizzare una manifestazione che ha portato tre giorni di “vita” in centro». E per finire, negativo anche il parere di Monica Duò, della “O' Boutique” in via Garibaldi: “Già si fatica a tirare avanti in un centro che è ormai abbandonato, se poi le manifestazioni, che sono sempre una boccata d'aria fresca, vengono spostate...».

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