«Eri un modello per tutti gli insegnanti» 

Tantissime persone ieri hanno partecipato ai funerali di Laura Scapini, professoressa di scienze alle scuole medie



ROVERETO. L'aforisma di Tagore "Dormii e sognai che la vita era bellezza. Mi svegliai e scoprii che la vita era dovere" riassume lo spirito che contraddistingueva Laura Scapini, insegnante di scienza amatissima a Rovereto, di cui ieri si sono tenuti i funerali. Sono stati i suoi colleghi a completarlo, in un commovente ricordo letto davanti alla folla presente nella chiesa di Santa Caterina. «E poi andai a lavorare, e scoprii che nel dovere c'era la gioia», ha letto a nome di tutti gli insegnanti Elvira Zuin, una delle persone più vicine a Laura Scapini. Il rigore morale e al tempo stesso la gioia nel stare con gli studenti convivevano alla perfezione nella professoressa Scapini. «Per tutti noi tuoi colleghi - ha detto Zuin - tu incarnavi la scuola, come doveva essere. Detestavi l'enfasi e la retorica, ma tu eri il modello di insegnante, per il rigore professionale che discendeva da quello morale. Per come preparavi le lezioni, per la tua lealtà, semplicemente per arrivare sempre in orario a scuola. Per come accoglievi i tuoi studenti, per come davi a ciascuno degli obiettivi adatti, per la tua idea di scienza, fatta non di leggi da imparare a memoria ma da problemi da risolvere».

I colleghi hanno ricordato il modo in cui Laura Scapini aveva affrontato la malattia, senza mai lamentarsi e con grande dignità, limitandosi solo a chiedere un'aula al piano terra alle scuole medie Damiano Chiesa, dove poter continuare a lavorare. Gli insegnanti hanno ricordato aneddoti, spesso divertenti (come quando, davanti ad un problema di logica, tutti si ritraevano, perché "nessuno ci sarebbe arrivato prima della Scapini") i tanti momenti di festa, di allegria assieme. Zuin ha voluto concludere però con un altro aneddoto: «Ti vedo al fianco di quella studentessa di origine straniera che spesso ti accompagnava verso casa. La giovane mi aveva confessato che ti considerava la sua migliore amica. Le avevi consentito, con l'insegnamento, di superare i pregiudizi che avevano colpito lei e la sua famiglia: il sapere non è fine a sé stesso, ma qualcosa che migliora la vita. Per questo, per noi è stato un privilegio lavorare con te».

I due figli, Lorenzo e Alessio, si sono alternati, fianco a fianco, nel dare l'ultimo saluto alla mamma. Un'unione forte, così come quella che legava Laura a loro e al marito Patrizio e la madre Adriana. «Avevi un amore immenso per noi, papà, la nonna, le zie, hai fatto di tutto per stare con noi, vederci crescere. Ci hai detto che avevi paura di non aver fatto abbastanza, in realtà hai fatto più di chiunque altro. Siamo orgogliosi e fieri di te, speriamo che tu possa trovare la pace, buon viaggio, mamma». (m.s.)

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