Deturpato il “Trincerone” con slogan e insulti a Fugatti 

Vandali sullo Zugna. Le scritte sono state scoperte ieri mattina. Assieme a “No Valdastico” ingiurie anche piuttosto triviali al presidente della Provincia, reo di volerne il completamento


Luca Marsilli


Rovereto. Il messaggio è chiarissimo: no alla Valdastico. Ed il destinatario pure: il presidente della provincia Maurizio Fugatti. Al quale in altre scritte (questa, su una roccia) viene esplicitamente augurato di morire mentre nella più articolata, viene proposto di usare le trivelle su se stesso (e nel più triviale dei modi) invece che sulle montagne.

Le scritte sono comparse ieri mattina sul “trincerone” dello Zugna. L’opera del cui restauro - non proprio conservativo - si è molto discusso in passato. Facilmente raggiungibile dalla strada che sale da Anghebeni fino al rifugio, è meta di passeggiate e di commemorazioni, perché quella rimane una delle zone in cui più pesanti sono stati i combattimenti durante la prima guerra mondiale. Insomma, non un posto qualsiasi.

Doppiamente sdegnate quindi le reazioni. Il sindaco Francesco Valduga: “Esprimo la mia solidarietà al Presidente e condanno la stupidità di chi si rende autore di tali oltraggiose azioni che vanno anche a deturpare un luogo della memoria ed esprimono quindi una duplice mancanza di rispetto. Sono azioni ignobili, che condanniamo con fermezza”

Viliam Angeli per la Lega parla di un’offesa non solo a Fugatti, ma anche agli Alpini e all’intera comunità. Mara Dalzocchio, capogruppo della lega in Provincia: «Le minacce di morte di qualche nazi-ambientalista nei confronti di Fugatti non possono far altro che convincerci del fatto che a non volere la realizzazione della Valdastico sia solamente un gruppo di facinorosi giunto persino a minacce di morte nei confronti del Presidente, compiendo un gesto che deve essere condannato da tutte le forze politiche». Condanna dell’accaduto e solidarietà sono stati espressi anche dall’assessore Bisesti, da Futura, da Roberto Paccher e da Luca Guglielmi (Associazione Fassa).

Ovviamente sull’episodio stanno indagando le forze dell’ordine. E qualche speranza di individuare i responsabili ci sarebbe, visto che lungo la strada che sale verso lo Zugna c’è una telecamera di controllo e che al 99% chi ha tracciato le scritte deve essere passato da lì.













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