Dalla Vallagarina al Garda in galleria o in funivia 

Le richieste dei sindaci. Incontro del presidente della Provincia a Malcesine con i primi cittadini del Basso Trentino e del Veronese. Ritorna l’ipotesi del tunnel sotto il Baldo da Avio


GIANCARLO RUDARI


VALLAGARINA. Valdastico-A31 con uscita a Rovereto sud, tangenziale o strada di scorrimento a Rovereto, variante di Loppio e collegamento con l’Alto Garda attraverso la galleria Passo San Giovanni-Cretaccio: ipotesi, progetti o lavori in corso destinati a cambiare lo scenario geografico (e non solo) della Vallagarina nei prossimi anni. Basta e avanza? Macché. Perché ora si parla, anzi si torna a parlare (ma con maggiore insistenza rispetto al passato) di un nuovo collegamento tra la Vallagarina e il lago del Garda attraverso il tunnel del Baldo, una galleria che da Avio porterebbe direttamente a Malcesine. una decina di chilometri nel ventre della montagna spartiacque tra il garda e l’adige. e se questa ipotesi, in ballo perlomeno dagli inizi degli anni ottanta, non dovesse piacere ecco che spunta l’alternativa: una funivia da sabbionara d’avio alla polsa e quindi un ulteriore collegamento per arrivare alla colma di malcesine per poi “tuffarsi” nel lago con l’attuale funivia. di tutto questo si è parlato nell’incontro che il presidente della provincia maurizio fugatti (accompagnato dall’ingegner de col dell’unità grandi opere) ha avuto a malcesine con i rappresentanti dei comuni di di ala, avio, brentonico, dolcè, ferrara monte baldo, brenzone, torri del benaco, brentino belluno e malcesine. «tutti i sindaci hanno espresso l'esigenza di migliorare i collegamenti, avanzando la proposta di sottoporre ai rispettivi consigli comunali le ipotesi di collegamento tra la valle dell'adige e la zona del baldo, con l'impegno di tornare a riunirsi qualora le valutazioni fossero positive» afferma trento. due le ipotesi sul tappeto: la prima riguarda un collegamento stradale, con una strada a due corsie che porterebbe ad una galleria monocanna sotto il baldo, con uscita a valle di malcesine, a senso unico alternato; la seconda ipotesi riguarda un percorso funiviario da sabbionara fino alla base della polsa, con allaccio con la funivia del baldo.

Pronti a lavorare

«abbiamo ascoltato la discussione - ha detto fugatti - sulle ipotesi tecniche in campo, prescindendo per ora dalle questioni finanziarie. naturalmente saranno poi i comuni a promuovere iniziative ed a decidere quali siano le eventuali migliori soluzioni. la novità sembra essere oggi che i comuni della sponda veneta si dichiarano pronti a lavorare in questa direzione. per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria si tratta di assumere una decisione assieme alla regione veneto posto che l'opera interessa in buona parte la viabilità di quel territorio».

 













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