LA CRITICA DI ROMANO 

Consiglieri candidati  «Lascino il consiglio  sarebbe più etico»

ROVERETO. Sono quattro per il momento i componenti del consiglio comunale sicuri candidati alle provinciali: Ruggero Pozzer (Verdi), Willy Angeli (Lega), Paolo Vergnano (passato dal M5S a Autonomia...



ROVERETO. Sono quattro per il momento i componenti del consiglio comunale sicuri candidati alle provinciali: Ruggero Pozzer (Verdi), Willy Angeli (Lega), Paolo Vergnano (passato dal M5S a Autonomia Dinamica di Mauro Ottobre) e la presidente del consiglio Mara Dalzocchio. Francesco Romano osserva che nessuno di loro ha rinunciato al proprio scranno in municipio: «Se fossi candidato in consiglio provinciale - argomenta Romano - mi dimetterei immediatamente dal consiglio comunale di Rovereto. Sebbene la legge lo consenta, trovo alquanto discutibile che i consiglieri comunali in carica o addirittura presidenti del consiglio comunale si candidino alle provinciali senza avere la coerenza di lasciare la poltrona per la quale sono stati eletti per occuparne un’altra più comoda e ben retribuita. Con tutta probabilità si dicono “perché rischiare?”». Romano evidenzia che «il problema riguarda più o meno tutte le amministrazioni del Trentino. Alcuni amministratori – pochi, per la verità – si sono dimessi (è il caso di Carlo Daldoss, che nel frattempo sembra addirittura essersi ritirato dalla competizione elettorale), moltissimi hanno invece pensato di conservare la loro poltrona, perché “non si sa mai”. Il caso che mi riguarda da vicino, e di cui conosco bene la situazione, è l’amministrazione comunale di Rovereto. Ben quattro consiglieri e la presidente del consiglio sono candidati alle prossime provinciali di ottobre senza avere ovviamente pensato minimamente di dimettersi dalla propria carica. Fin qui - ammette Romano - niente di illecito, la legge glielo consente. Ma quello che mi pare perlomeno strano e che quattro di questi (il quinto saggiamente è più sobrio, Paolo Comper) appaiano con frequenza quotidiana (mi riferisco a Pozzer, Angeli, Vergnano e Dalzocchio) sui giornali locali facendosi portavoce di argomenti quantomeno desueti e con tanto di foto allegata, ma avendo rigorosamente cura di spiegare che sono candidati alle prossime provinciali. Trovo che tutto ciò rappresenti un vantaggio non propriamente corretto nei confronti di decine e decine di candidati che non occupando alcuna poltrona nei vari consigli comunali non possono avvalersi di questa pubblicità». Secondo Romano, ci sarebbe in sostanza un abuso della carica di consigliere comunale interpretato come “trampolino” per un incarico politico di maggior prestigio, anche economico, ben sapendo che in caso di insuccesso, nulla si perde. All’obiezione, del tutto ovvia, che non c’è nulla di nuovo sotto il sole (casi simili si ripetono ad ogni consultazione elettorale, lo afferma la statistica), il consigliere ribatte che «anche se la legge lo consente, sarebbe etico che tutti gli amministratori in carico che si candidano alle prossime provinciali si dimettano in maniera preventiva».













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