Caduti trentini, il Memoriale all’Ossario 

Presentata al Museo della Guerra l’installazione destinata a Castel Dante: ricorda i 12 mila morti, per l’Italia e per l’Austria



ROVERETO . Lo ha stabilito la legge provinciale proposta da Lorenzo Baratter: il 14 ottobre è la Giornata della memoria per le 12 mila vittime della Grande Guerra trentine, e ieri al Museo della Guerra il presidente della Provincia Ugo Rossi assieme al presidente del museo Alberto Miorandi, al direttore Camillo Zadra e al sindaco Francesco Valduga hanno presentato l’allestimento che verrà installato, una volta finiti i lavori, al sacrario di Castel Dante. Sarà proprio l’Ossario il memoriale dei caduti trentini, il luogo dove si potrà ritrovare una memoria condivisa di chi morì per l’Italia e chi per l’Austria-Ungheria. L’elenco dei caduti trentini era stato già individuato otto anni fa, come risultato di un lungo lavoro che ha coinvolto, oltre al museo, ricercatori e studiosi. Si è così deciso di superare quel meccanismo di rimozione dei caduti “dalla parte sbagliata” che ha ostacolato la costituzione di una memoria condivisa, ha evidenziato Miorandi. Il numero dei 12 mila morti, tra italiani e austriaci, va calcolato su un totale di arruolati che oscilla tra i 64 mila e i 70 mila: si comprende subito quale sia stata l’incidenza dell’effetto bellico non solo sull’immediato dopoguerra (durato poco più di vent’anni), ma sulla vita delle persone. Il sindaco Valduga, esprimendo apprezzamento per la sede definitiva del memoriale stabilita a Castel Dante, ha ricordato come Rovereto abbia saputo costruire sui luoghi del sanguinoso conflitto dei monumenti che miravano al superamento della guerra stessa e delle ragioni che l’hanno generata, verso un percorso di pace. E in questio percorso, il riconoscere una storia «fatta di persone, che vanno ricordate tutte nella loro dignità», va riconosciuto «il diritto di essere ricordati di tutti i caduti».

«C'era la necessità di ricordare molti caduti nascosti a lungo, dimenticati, a volte anche usati come rivendicazione. Persone dimenticate dal nazionalismo e dal fascismo» ha detto Rossi - ricordando che una storia condivisa non si presti più ad essere usata in maniera strumentale. Camillo Zadra ha spiegato come tutte le installazioni ora visibili al castello andranno nel futuro allestimento all'Ossario a lavori finiti. C’è una prima sezione dedicata alla memoria pubblica e alle memorie condivise, la seconda sezione sui cimiteri di guerra in tutta Europa mentre la terza è dedicata ai caduti trentini, e da due postazioni permette di cercare i nomi, mostrandone la scheda anagrafica. La quarta sezione è dedicata alla “morte privata”, alla memoria rimossa, ma non dalle famiglie, con oggetti appartenuti ai caduti o ai loro familiari. Infine metà sala è riservata a film sui campi di battaglia e sepolture, come testimonianza di riflessione.

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