È morto Manfrini, l’uomo dei festival 

Giornalista, amante del teatro e della danza, ha saputo unire la cultura al territorio contribuendo a creare l’immagine più moderna del Trentino



ROVERETO. È morto nel sonno, poco prima dell’alba di ieri. Paolo Manfrini aveva 68 anni e da tre combatteva una battaglia che fin dal primo momento aveva saputo che non avrebbe potuto vincere. Lascia la moglie Marisa e le figlie Ariele e Francesca. La diagnosi era arrivata del tutto inattesa nel 2015 e i medici non gli avevano lasciato margine per sperare: qualche anno, ma non c’era nulla che si potesse fare per impedire un decorso già segnato. Il giorno successivo si era dimesso dall’incarico di amministratore unico di Trentino Marketing, il suo ultimo incarico.

Nato nel 1950, Manfrini aveva iniziato molto giovane il lavoro di giornalista. Prima aiutando “a bottega” il padre Talieno, poi da professionista e quindi da responsabile della redazione di Rovereto dell’Alto Adige. A Rovereto aveva sempre coltivato anche la sua grande passione per lo spettacolo e la cultura. Sia nella accezione più popolare (a lui si devono il clamoroso rilancio della Compagnia di Lizzana nel teatro amatoriale ed il Sipario d’Oro, che ha riportato il teatro di qualità anche nei più piccoli paesi della Vallagarina) sia in quella più alta: uno sguardo aperto sul mondo della musica, del teatro e della danza di cui Oriente Occidente, ideato assieme a Lanfranco Cis, Paolo Baldessari e Dario Piconese nel 1981, è testimonianza esemplare. Fantasia, profondità di pensiero, apertura al nuovo sono state la sua cifra distintiva sia nella sua prima professione, quella di giornalista, che nel suo approccio al mondo dell’arte, dello spettacolo e del turismo: quello che sarebbe stato il suo campo di azione in tutto il Trentino dal 1987 in poi. In quell’anno nasceva infatti l’Apt del Trentino, e Manfrini fu chiamato a dirigerne l’ufficio stampa. Nel 2003 sarebbe diventato direttore per le relazioni esterne di Trentino Marketing di cui nel 2011 divenne direttore generale. Sua invenzione sono i Suoni delle Dolomiti, per citare la più nota. Dopo la incorporazione in Trentino Sviluppo ed il successivo scorporo, di Trentino Marketing divenne amministratore unico: la carica che ha coperto fino al 2015 e al giorno in cui gli è stato diagnosticato il male che lo avrebbe ucciso.

A Rovereto ha vissuto anche una parentesi da amministratore, quando nei primi anni Novanta a sinistra nacque Rovereto Insieme: un tentativo di ricondurre in un unico movimento le diverse anime della sinistra. Col Pds entrarono in quel nuovo soggetto politico (nato da un percorso di confronti e dibattiti, da una sede in piazza delle Oche e da una rivista gratuita distribuita in città) i Verdi, Solidarietà (la ex Democrazia Proletaria), molte persone di sinistra non legate ad alcun partito e una parte del Psi: Manfrini (consigliere Psi nella legislatura precedente) e Giuseppe Basile erano i due esponenti più in vista di questa componente. Che nel 1996 portò Bruno Ballardini a diventare sindaco e Paolo Manfrini di nuovo in consiglio comunale.

Il funerale sarà celebrato domani alle 17, nella chiesa di Santa Caterina. (l.m.)













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