Vigilantes-ladri: presi dai carabinieri 

Furti ai Circolo Vela Arco, arrestato l’arcense Marco Giuliani, 38 anni: era il coordinatore della squadra di controllori


di Gianfranco Piccoli


ALTO GARDA. È bastato un dettaglio ripreso dalle telecamere di sorveglianza per mettere i carabinieri sulla strada giusta e scoprire i due autori di una serie di furti commessi al Circolo Vela Arco all’inizio di giugno. Non due persone qualsiasi, ma i vigilantes dipendenti di una società di Modena con la quale il Circolo (e altre sei attività del lungolago di Torbole, Arco e Riva) aveva sottoscritto un contratto. Insomma, a rubare erano le persone pagate proprio per prevenire episodi criminosi, compreso il responsabile di area, l’arcense Marco Giuliani, 38 anni, pregiudicato, ora agli arresti domiciliari. Il complice, un cittadino moldavo di 44 anni con passaporto romeno, D.A.V. le iniziali, è stato invece denunciato a piede libero. I dettagli dell’indagine sono stati resi noti ieri nel corso di una conferenza stampa a Trento con il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Luca Volpi, il capitano Marcello Capodiferro, comandante della compagnia carabinieri di Riva, e il maresciallo Mirko Sollecito, comandante della stazione di Arco.

Tutto è cominciato il 4 giugno, quando il presidente del Circolo Vela Arco, Luca Nardelli, si è presentato dai carabinieri denunciando una serie di furti, risalenti ai giorni precedenti. Dagli uffici del Circolo erano spariti 300 euro in contanti e un bancomat con relativo codice con il quale erano stati prelevati in giorni diversi (nella filiale della Rurale di via Matteotti a Torbole) 3000 euro in contanti in trance da 750, il massimo consentito. Dettaglio non irrilevante, il ladro aveva avuto la malizia di utilizzare per il prelievo la funzione “estero”, così da posticipare l’addebito di 3-4 giorni. Da subito i carabinieri hanno chiesto informazioni ai cinque vigilantes che operano lungo la fascia lago, anche perché il Circolo è il più frequentato di notte, visto che è dotato di macchinette per il caffè. Tra i vigilantes c’è appunto anche Giuliani, che aveva un ruolo di coordinatore e che era anche in possesso della tessera magnetica per accedere al Circolo.

La svolta è arrivata poche ore dopo, quando i militari sono entrati in possesso di tutte le registrazioni delle telecamere di sorveglianza. Da queste si vede che i ladri sono entrati in azione anche fra il 4 e il 5 giugno, alle 5 del mattino, trovando però la tapparella utilizzata nei giorni precedenti, sbarrata. Accorgimento preso dal personale dopo i primi furti. Un uomo travisato (che si è poi scoperto essere Giuliani) ha così scelto un’altra finestra per entrare negli uffici, passando tra due container che non sono ripresi dalle telecamere. Ed è qui che c’è stato “l’errore”. Non riuscendo a forzare la finestra, Giuliani si è fatto aiutare da una seconda persona che per un attimo è stata inquadrata dalle telecamere: era un uomo che indossava la divisa da vigilantes. Non è poi stato difficile, per i carabinieri della stazione di Arco, risalire grazie alla turnistica, al cittadino moldavo. Il controllo delle telecamere del bancomat ha poi consentito di incastrare Giuliani: da un’immagine si nota sulla mano sinistra un anello all’anulare e vicino un tatuaggio, lo stesso che ha il trentottenne.

Visti i precedenti di Giuliani, il pm Fabrizio De Angelis ha chiesto e ottenuto dal gip la custodia cautelare ai domiciliari: a mezzanotte del 23 giugno i carabinieri hanno arrestato l’uomo sul lungolago di Arco. Sono ora in corso accertamenti per capire se vi sono altre persone coinvolte e se i due indagati sono coinvolti in alcuni furti commessi nelle attività che erano da loro sorvegliate.













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