«Una scuola di vela alla Miralago» 

Mirandola: «In questi giorni abbiamo 150 russi in Fraglia. Serve una struttura dedicata e operativa tutto l’anno»


di Gianfranco Piccoli


RIVA. All’inizio eranuno sparuto gruppo di pionieri, 5 o 6 in tutto. Oggi sono in 150, confermando un trend in costante crescita. È l’appeal che il lago di Garda esercita sui velisti provenienti dalla Russia. Proprio in questi giorni, sposando un appuntamento che ogni anno raccoglie sempre più adesioni, 150 appassionati sono sulle sponde trentine del Benaco, dove si appoggiano dal punto di vista logistico alla Fraglia della Vela di Riva e alloggiano in vari hotel della Busa. Negli stessi giorni, analoga esperienza la sta facendo anche un nutrito gruppo di svizzeri, una quarantina, sempre alla Fraglia. Una realtà che ha spinto Giancarlo Mirandola, presidente del sodalizio velico, ad una serie di riflessioni che coinvolgono anche il futuro del compendio Miralago.

«La presenza di velisti russi, e non solo, in un periodo della stagione che altrimenti sarebbe quasi morto, è un fenomeno in crescita – commenta Mirandola - stiamo parlando di un turismo ricco, che ha una capacità di spesa giornaliera quasi doppia rispetto alla media, ovvero 200 euro al giorno a persona. Questo tipo di turismo avrebbe bisogno di una struttura dedicata, senza nulla togliere alle realtà ricettive esistenti. In questo senso, la Miralago, per dimensioni e posizione, potrebbe essere una soluzione ideale, trasformandola in una scuola velica internazionale. Potrebbe essere una risposta – prosegue il presidente della Fraglia – anche per tutte quelle famiglie che portano i figli a praticare la vela sul Garda e cercano soluzioni residenziali alternative all’hotel. Strutture analoghe già esistono in Europa, penso ad esempio a Barcellona, e rappresentano un volano importante».

A differenza della maggior parte di altri luoghi del mondo, però, sul Garda c’è una cosa – sottolinea Mirandola - che altri non hanno: vento costante per tutto l’anno: «Questa peculiarità va sfruttata fino in fondo, puntando su un turismo che non ha confini stagionali. Il nostro clima, anche in inverno, non rappresenta certo un problema per chi viene, ad esempio dalla Russia. Le ciclabili sono belle, ma possono farle tutti. Il vento, invece, lo abbiamo solo noi».

Un ragionamento la Fraglia lo aveva già fatto in passato (quando c’erano anche più risorse economiche) con la Federazione velica, «ma la nostra idea prescinde da questa e può coinvolgere anche i privati. Con l’amministrazione abbiamo già accennato a questa opportunità durante il confronto sulla fascia lago».

Un progetto che, secondo Mirandola, può e deve coinvolgere tutti i circoli velici del Garda trentino.

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