«Sul Baldo un percorso ispirato alla Ponale» 

Benedetti (Garda Trentino) ha annunciato il progetto alla serata del Rotary di Riva: «Stiamo lavorando con il Comune di Nago-Torbole, sul tavolo due soluzioni»


di Gianfranco Piccoli


RIVA. «Sul Baldo serve un sentiero sulla falsariga della Ponale, da tempo stiamo ragionando su questo progetto con l'amministrazione comunale di Nago-Torbole». L'annuncio è stato fatto lunedì sera da Marco Benedetti, presidente dell'Apt Garda Trentino e del Consorzio Garda Unico, all'Hotel Liberty, nel corso della serata conviviale organizzata dal Rotary Club di Riva del Garda. Benedetti è stato invitato dal presidente Claudio Zanoni come relatore e il progetto sul nuovo percorso ciclabile è emerso nel corso di un ampio ragionamento sul turismo sul lago di Garda.

«Ogni anno c'è bisogno di aggiungere qualcosa all'offerta ciclabile – ha spiegato a margine della serata il presidente di Garda Trentino – e già da un paio d'anni si sta lavorando su un tracciato di rientro per gli appassionati della due ruote che salgono sul Baldo da Nago». Oggi molti scelgono il versante di Brentonico e quindi la strada di Loppio per il rientro nell'Alto Garda, il progetto in fase di studio permetterebbe invece di chiudere parzialmente l'anello con un tracciato che finirebbe a Tempesta: «Da qui bisogna poi pensare ad un'alternativa alla Gardesana, magari sul lago, per evitare alle bici il rischioso rientro sulla litoranea», ha aggiunto Benedetti. Al momento ci sono allo studio due tracciati sul versante del Baldo, uno più a monte ed uno più a valle, entrambi sfrutterebbero in parte percorsi già esistenti: «La soluzione non è semplice, ma il progetto va avanti – ha detto Benedetti – nei prossimi giorni faremo un nuovo sopralluogo».

A proposito di mobilità, Benedetti nel corso della serata ha sottolineato la difficoltà della navigazione sul lago di Garda, ancora oggi regolata da norme che risalgono al 1932. Con il risultato che la Navigarda ha il monopolio del trasporto pubblico, impedendo di fatto uno sviluppo della mobilità via acqua: «Solo dopo un lungo battagliare abbiamo ottenuto la possibilità di caricare le biciclette sui battelli, ma serve un passo in più per ampliare l'offerta attraverso i privati, ai quali oggi è di fatto preclusa la possibilità di introdurre nuove linee ad orario fisso», ha detto Benedetti, che intende convocare tutti i parlamentari delle regioni lacustri per fare pressione sul Ministero.

Per quanto riguarda il turismo gardesano, Benedetti ha ricordato come gli ospiti vedano il Benaco come una realtà unica, per altro la più grande d'Italia con i suoi 24 milioni di presenze e 5,5 milioni di arrivi. La pianificazione di politiche turistiche unitarie è però resa difficoltosa dalle differenti normative (a partire dalla tassa di soggiorno) che insistono sulle tre regioni di appartenenza. La progettazione-spezzatino della ciclovia del Garda è – per Benedetti – il sintomo più evidente di questo problema. Detto questo, tutti gli indicatori dicono che il futuro del turismo del Benaco è roseo, soprattutto grazie ai nuovi mercati (anche se quello germanofono, con il suo 50%, resta il pilone portante). Qualità e sostenibilità devono essere le stelle comete del futuro – ha aggiunto il presidente di Garda Trentino – mentre i numeri di presenze e arrivi non hanno bisogno di ulteriori stimoli. Anzi. Treno, ciclabili e parcheggi di attestamento le soluzioni per la mobilità. Poi un monito: «Surf, arrampicata e bike sono stati fenomeni portati dall'esterno: questo ci dice - conclude Benedetti - che il nostro territorio si è dimostrato più volte addormentato».

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