Rifiuti, multati 19 “furbetti” del cassonetto 

Beccati dalla Polizia locale per non aver differenziato l’immondizia gettata nei bidoni. Le ispezioni in borghese


di Gianluca Marcolini


RIVA. L’elenco delle indecenze è molto più lungo di quanto dicano i dati forniti dalla Polizia locale che rappresentano solo parzialmente una maleducazione fin troppo diffusa nell’Alto Garda visto che i vigili urbani, che svolgono al meglio questo lavoro, non hanno le forze per tenere controllati continuamente tutti i cassonetti delle immondizie. Più che misure repressive, dunque, serve un cambio culturale nella parte di popolazione che ancora oggi considera la differenziazione dei rifiuti un’inutile perdita di tempo. «Non capendo, invece, che differenziare fa bene non solo all’ambiente ma anche alle tasche degli utenti e che non farla è come darsi il bastone sui piedi», sottolinea la dirigente dell’Ufficio ambiente della Comunità di Valle Lorenza Longo che fornisce, assieme al responsabile del servizio svolto dalla Polizia locale, il resoconto dell’attività di prevenzione svolta dall’inizio dell’anno ad oggi nelle isole ecologiche di Arco e Riva. «Ciò che non viene differenziato - spiega - finisce nel rifiuto secco, che ha un costo di smaltimento e questo costo ricade interamente sulla tariffa ovvero viene fatto pagare agli utenti fino all’ultimo centesimo». L’equazione è semplicissima da capire: più differenziata uguale meno rifiuto secco, uguale minor costo di smaltimento, uguale tariffa più bassa, uguale risparmio per i cittadini. Non c’è certo bisogno della calcolatrice per arrivarci. «La raccolta differenziata non solo riduce i costi ma rappresenta anche una fonte di guadagno grazie alla quale si potrebbe anche arrivare, un giorno, ad abbassare la tariffa rifiuti», ricordano continuamente dalla Comunità di Valle.

La situazione, invece, è molto differente. Dall’inizio dell’anno ad oggi l’attività di controllo effettuata dalla Polizia locale ha portato all’individuazione di una ventina di casi di “mancata differenziazione dei rifiuti” con conseguente sanzione (la multa è varia da 42 a 50 euro) per gli autori del reato, perché di questo, è bene ricordare, si tratta. Da gennaio ad oggi i vigili hanno “staccato” 19 contravvenzioni ma le situazioni irregolari sono state di più perché in alcuni casi gli agenti hanno raccolto in unico verbale i reati commessi da più famiglie dello stesso condominio. «Rispetto al passato, quando l’azione ispettiva avveniva controllando il sacchetto e cercando elementi utili a risalire all’identità del responsabile, oggi cerchiamo di intervenire in borghese avvicinandoci all’utente nel momento in cui getta il sacchetto nel cassonetto o nella campana: a quel punto non può più negare la propria responsabilità». Quello che può fare, invece, è cercare di avanzare delle giustificazioni, come spesso succede, alcune del tutto campate in aria. Ma alla fine quasi tutti si rendono conto dello sbaglio commesso. In questi 19 verbali, spiega la Polizia locale, ci sono le multe a chi ha gettato nel bidone del vetro le bottiglie della passata di pomodoro piene a metà, oppure a chi ha l’abitudine di mangiarsi solo un po’ di yogurt lasciandone il rimanente nel vasetto pensando di poterlo conferire nella differenziata. Senza dimenticare quel cassonetto stradale, a Riva, al cui interno i vigili hanno trovato vetro e plastica in grandi quantità, materiale che doveva finire nelle apposite campane, ma anche il “pendolarismo” dei rifiuti e le isole ecologiche ridotte a letamai o trasformate in veri e propri Crm.

L’idea, ora, è di intensificare l’attività di controllo affiancando alla Polizia locale anche il personale della Comunità.

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