L’ESPERTO DI OUTDOOR 

«Prima di fare valutazioni si deve conoscere il progetto» 

RIVA. Tra le problematicità sollevate dalla costruzione della ciclabile del Garda c’è anche la preoccupazione del mondo dell’arrampicata per le sorti delle tante vie aperte, nel corso degli anni,...



RIVA. Tra le problematicità sollevate dalla costruzione della ciclabile del Garda c’è anche la preoccupazione del mondo dell’arrampicata per le sorti delle tante vie aperte, nel corso degli anni, dagli appassionati del climbing sulle pareti rocciose fra Riva e Limone. Angelo Seneci è tra i maggiori esperti italiani del settore e uno dei promotori del progetto outdoor nel Garda Trentino. «Per poter valutare l’impatto che l’opera potrebbe avere sulle altre attività - commenta - occorre prima conoscere il progetto nei dettagli per capire come si svilupperà l’intervento. Al momento mi pare di capire che non vi sia ancora un tale livello di progettazione per quanto riguarda la sponda trentina. Poi è chiaro che vi sono alcuni contesti ambientali sul percorso della ciclabile tra Limone e Riva che richiederanno una particolare attenzione ed è auspicabile che si riesca a conciliare le esigenze di un’opera di straordinaria importanza e strategica per il nostro territorio con le legittime aspettative di chi frequenta questi luoghi, ad incominciare dagli scalatori che hanno aperto e frequentato queste vie di arrampicata e verso le quali nutrono una legittima affezione». Per Seneci la valutazione va fatta tenendo conto del disegno complessivo: «Si deve mettere sul piatto della bilancia il valore oggettivo delle diverse esigenze ed aspettative con quello di una ciclabile che potrebbe dare un impulso significativo all’economia turistica non solo del Garda ma di tutto il territorio trentino. Le vie di arrampicata in questione sono frequentate in modo sporadico ed hanno più un valore storico ed affettivo per una limitata cerchia di persone che un reale valore turistico, mentre la ciclabile punta a registrare centinaia di migliaia di passaggi da parte dei cicloturisti». Leggermente diverso il discorso per quanto concerne la sponda orientale del Benaco, fra Torbole e Malcesine, dove le falesie del Corno di Bò non solo hanno fatto la storia dell’arrampicata altogardesana ma ancora oggi sono fra le preferite dai climber che arrivano da tutta Europa. «Penso che nessuno voglia cancellare un elemento di pregio del turismo del Garda Trentino - conclude Seneci - e si valuteranno le possibili soluzioni per salvaguardarlo: la presentazione dell’opera disponibile sul sito della Provincia mostra come in questi tratti la ciclabile corra in galleria, by passando la falesia. Dobbiamo considerare che la realizzazione della ciclabile permetterà una maggior fruibilità di aree che al momento risultano quasi off limits, Porto Ponale, Spiaggia delle Sperone, Corno di Bo, causa le problematiche di accesso ed impossibilità di parcheggio. Sono certo che i benefici saranno reciproci e considerevoli».













Scuola & Ricerca

In primo piano