«Plateatico, struttura troppo impattante» 

Critiche anche dagli Amici della Terra. Malfer: «Ma non si giudica un’opera prima che sia completata»



RIVA. Continua a far discutere il nuovo plateatico in fase di realizzazione a servizio della nuova caffetteria al Villino Campo. Dopo la presa di posizione di Ezio Viglietti e Angioletti Maino, consiglieri di opposizione in Comunità di valle, è arrivata la riflessione degli Amici della Terra.

«Gli “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro” - scrive il presidente Paolo Barbagli - ritengono tale costruzione, considerata la delicatezza della zona, la fascia lago di Riva, e la pregevole architettura stile Liberty del villino, eccessivamente e inutilmente impattante sul paesaggio naturale ed umano del luogo. Pur comprendendo e condividendo l’intenzione dell’amministrazione rivana di “togliere” quell’area, peraltro con una pavimentazione già presente, a “cattive” frequentazioni, sarebbe stata auspicabile una struttura più “leggera” e anche, tra l’altro, meno costosa».

«Che dire della struttura Palavela - è la riflessione invece di Lorenza Bettini - costruita in brevissimo tempo e di dimensioni decisamente più imponente e di fronte al lago? E tutti i parcheggi che man mano stanno tappezzando il territorio? E progetti di eliminazione di strutture di aggregazione (vedi tennis del parco Lido),con altri parcheggi?» «Mi sembra - conclude Bettini - che i motivi di intervenire ,riguardo all’uso del territorio rivano da parte dei cittadini, sarebbero molti e più gravi rispetto al tanto vitupera plateatico».

Da Palazzo Pretorio fanno capire che il progetto originario era diverso, con un plateatico attaccato a Villino Campi e una struttura meno pesante rispetto a quella attuale (si trattava, in buona sostanza, di una “normale” veranda). A far virare la barca sono state le indicazioni vincolanti della Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio (Cpc) della Comunità di valle. «Posso solo ribadire - commenta l’assessore Alessio Zanoni - che il nostro obiettivo era valorizzare Villino Campi dopo l’addio della Provincia, facendo un bando non basato su indicatori squisitamente economici ma su un progetto che garantisca un’attività aperta dieci mesi all’anno, un modo per evitare in zona (come si è già visto) situazioni di degrado».

«Non entro nel merito delle decisione della Cpc - dice invece il presidente della Comunità Mauro Malfer - ma fatico a comprendere come si possa giudicare l’opera prima ancora che sia conclus».













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