«L’Alto Garda? Un enorme parcheggio» 

Loppio-Busa, i dubbi dell’assessore Daldoss: «Va pensato uno scenario con il treno protagonista»



ALTO GARDA. «La Loppio Busa potrà risolvere i problemi del traffico automobilistico nel breve periodo, ma rischia di trasformare l'Alto Garda in un grande parcheggio. Bisogna guardare più lontano». Ecco la provocazione che l'assessore provinciale Carlo Daldoss ha lanciato l'altro pomeriggio a Levico, in occasione del seminario organizzato all'Hotel Imperial nell'ambito delle iniziative per i cinquant'anni del Piano urbanistico provinciale.

Daldoss ha invitato a immaginare uno scenario diverso, con la ferrovia protagonista, e un grande "hub" nell'area di Rovereto dove fermare il traffico per trasferire i turisti in modo sostenibile nell'Alto Garda. «Il problema - ha sottolineato l'assessore - è che dal punto di vista delle risorse economiche rischiano di non essercene a sufficienza per potenziare la viabilità su gomma e quella su rotaia nella stessa zona della nostra Provincia». Tornando ai ragionamenti urbanistici l'assessore ha invitato a guardare lontano, ma tenendo anche conto di cambiamenti che sono molto vicini: «La ciclabile del Garda avrà un effetto attrattivo molto forte sull'area del Garda in grado di cambiare gli attuali equilibri. Immaginiamo ancora la potenzialità, in questo nuovo scenario, del trasporto treno più bici».

Le riflessioni di Daldoss non cambieranno certo il destino della Loppio-Busa, a maggior ragione a pochi giorni (alle ore 12 del 21 novembre) dall’aperture delle buste con le offerte per la realizzazione del tratto più importante del collegamento con la Vallagarina, ovvero il tunnel. Pacifico, tuttavia, che le parole dell’assessore provinciale faranno discutere.

L’opzione treno, in verità, non solo non è stata scartata, ma è spinta con forza dall’assessore provinciale Gilmozzi, che ha ipotizzato un collegamento Monaco-Garda, non alternativo alla viabilità tradizionale, ma un affiancamento in grado di caricarsi una buona fetta di arrivi sul Garda trentino. Esiste anche un’ipotesi di tracciato, con un terminal collocato a Porto San Nicolò, un’idea particolarmente suggestiva. Certo, su un punto Daldoss non sbaglia: per realizzare una ferrovia servono risorse importanti, che guardano ben oltre i confini provinciali. Proprio per questo Gilmozzi ha pensato ad un asse Monaco-Garda.















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