«In cassa oltre 18 milioni pronti per essere spesi» 

Il tesoretto. Il vicesindaco di Riva Caproni porta in consiglio comunale il rendiconto con l’avanzo di amministrazione da poter utilizzare per finanziare opere e interventi. Ma il tempo stringe


Gianluca Marcolini


Riva. «Il rendiconto chiude con oltre 18 milioni di euro di avanzo non vincolato da poter utilizzare, dopo l’approvazione del documento economico, con eventuali e successive variazioni di bilancio». Il vicesindaco di Riva Mario Caproni, che tiene i cordoni della borsa per quanto concerne l’amministrazione comunale, porterà in aula, lunedì prossimo, il conto consuntivo riferito all’esercizio finanziario 2018. Nelle pieghe del rendiconto, i consiglieri comunali troveranno il famoso “tesoretto” formato dall’avanzo di amministrazione che si è accumulato nel corso degli anni e che ha raggiunto una cifra persino superiore alle previsioni iniziali, ovvero oltrepassando i 18 milioni di euro. «In cassa rimane, infatti, un importante “tesoretto” - spiega il vicesindaco che ha la delega al bilancio - da valorizzare con futuri investimenti in opere e interventi. Ma quello che portiamo in approvazione è un bilancio sano, in equilibrio, che non presenta più debiti e che ci ha permesso di confermare le politiche a sostegno della famiglia e delle imprese, come la riduzione dell’Imis per le attività produttive e l’esenzione per la prima casa ma anche la forte attenzione rivolta alle associazioni culturali e sportive».

La discussione di lunedì aprirà inevitabilmente il confronto fra le forze politiche che compongono la coalizione di maggioranza sulle possibili modalità di utilizzo della considerevole somma in avanzo. Il Patt, soprattutto, ha già fatto sapere ai propri alleati (al Pd in primis) di voler aprire un tavolo di discussione sulle opere da finanziare proprio grazie al tesoretto. Ecco perché la discussione, solitamente abbastanza piatta quando in aula si parla di conto consuntivo, potrebbe rivelarsi invece particolarmente movimentata e interessante. C’è da tenere conto, però, che le possibilità di utilizzo di questi 18 milioni di euro sono limitate dal fattore temporale. Da qui alla fine della legislatura, infatti, manca relativamente poco (un anno) ed è difficile riuscire anche solo pensare (realizzare è impossibile) le opere da imbastire. Tra l’altro, l’ufficio tecnico si ritroverà molto presto (qualche settimana) sguarnito del proprio ingegnere capo (Sergio Pellegrini sta per andare in pensione) e le incognite, specialmente quelle legate alla tempistica, del concorso indetto per la ricerca del sostituto non lasciano tanta tranquillità.

La seduta consiliare, però, vivrà anche un altro passaggio non secondario, la discussione del piano stralcio della mobilità firmato dalla Comunità di valle. Riva è l’ultimo dei Comuni dell’ambito a sbrigare l’incombenza e a produrre le osservazioni al piano da inviare alla Comunità. Il Patt, come apparso sulla stampa, le ha già messe nero su bianco e dunque, lunedì sera, gli autonomisti cercheranno di condividerle almeno con il resto della coalizione di maggioranza. Se ciò non avverrà il livello della tensione (già alto) nella coalizione di governo è destinato inevitabilmente a crescere.

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