Fascia lago, clima teso in commissione urbanistica 

La seduta di ieri. Grande nervosismo durante la riunione che avrebbe dovuto prendere  in esame la questione dell’ex Cattoi. Ora si rende necessario trovare la mediazione con il Patt


Gianluca Marcolini


Riva. Bocche cucite, incollate. Neanche un fiato, almeno ufficialmente. Poi, però, come sempre accade in queste situazioni, qualcosa trapela, anche se stavolta escono solo mezze parole, frasi smozzicate. È tutto un «Non posso parlare», «No comment», «Nulla da dichiarare», che in una città curiosa e poco incline al silenzio come Riva significa dare il via a un bisbiglio che si fa sempre più rumoroso col passare delle ore e col passare delle parole.

Nel tardo pomeriggio di ieri si è riunita nuovamente, dopo la seduta di martedì scorso, la commissione urbanistica su convocazione del presidente Gabriele Bertoldi, capogruppo del Pd, per provare a completare il lavoro di confezionamento (anche) della variante della fascia lago. In particolare, la seduta di ieri avrebbe dovuto entrare nel vivo della questione più spinosa (per i motivi ormai arcinoti), quella che riguarda i destini urbanistici dell’ex Cattoi. Ma qualcosa non è andato come avrebbe dovuto, ci sono stati dei problemi e sono emerse delle criticità che hanno finito per alzare il livello della tensione e del nervosismo fra i vari commissari.

A quanto è dato sapere, la discussione non è andata a buon fine, almeno non nei termini fissati dalla convocazione. I motivi di questo improvviso nervosismo sono tenuti rigorosamente celati, almeno ufficialmente, ma sembra che a innescare un clima di tensione nella commissione sia stata una sostanziale diversità di vedute sulle modalità con cui l’amministrazione comunale di Riva intende affrontare le questioni più delicate che riguardano la riprogettazione urbanistica della fascia lago. Il passaggio a vuoto di ieri della commissione, causato dalle improvvise criticità emerse nel corso della riunione, rischia di mandare in fumo i programmi dell’amministrazione rivana che sperava di poter arrivare in aula con il piano licenziato (o semplicemente vagliato) dalla commissione urbanistica nel mese di giugno (il mese prossimo il consiglio comunale dovrebbe discutere del Piano stralcio della mobilità presentato dalla Comunità) in maniera da arrivare a completare l’iter di approvazione della variante entro la fine dell’anno, quindi adeguatamente prima della scadenza della legislatura e delle elezioni che si terranno l’anno prossimo.

A questo punto, per il sindaco Mosaner e il Pd si rende quasi inevitabile trovare la via della mediazione con il Patt che anche ieri non ha preso parte alla seduta. Il direttivo delle stelle alpine, riunitosi mercoledì sera, ha ribadito la propria linea già manifestata in queste settimane e che mira a inserire nel dibattito sulla fascia lago anche tutte le altre questioni preminenti, ovvero l’acquisizione dell’area ex Cattoi nord, lo slittamento della gelateria Punta Lido, la torre scenica. Senza un accordo con il Patt, adesso, il via libera alla fascia lago diventa molto difficile.

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