Comune unico già al palo: il comitato perde pezzi 

Ad innescare la fuga di molti sostenitori potrebbe essere la presenza nel gruppo del sindaco di Arco Betta. Tavernini: «Chi non ci sta se ne vada, noi proseguiamo»


di Leonardo Omezzolli


ALTO GARDA. Più che due distinte parole, pur pregne di significato, il “Comune unico” sembra destinato ad essere il seme della discordia. In qualsiasi modo se ne voglia parlare, le posizioni tra i sostenitori e gli assoluti contrari sono più divergenti che mai. Ad entrare in contrasto, però, sono gli stessi aderenti al “Gruppo Comune Unico Alto Garda” costituitosi solo pochi giorni fa e già funestato da una prima serie di divergenze interne abbastanza profonde da portare alcuni sostenitori ad abbandonare il progetto.

Pochi giorni fa l’annuncio della costituzione del Gruppo, un organismo che aveva dato l’immagine di essere sì un’unione di persone eterogenee e politicamente variegate, ma tra loro coese per il bene futuro dell’Alto Garda. Diverse le ragioni del contendere e che stanno portando, invece, al progressivo abbandono di alcuni esponenti: principalmente per la presenza di un politico del calibro del sindaco di Arco Alessandro Betta, e l’aver fatto uscire sui giornali i nomi dei politici che ne fanno parte, dimenticandone alcuni, ma soprattutto facendo passare l’idea di “un fare politico” e non di “un fare” dettato dalla cittadinanza attraverso gli strumenti della democrazia diretta. Insomma, secondo alcuni il gruppo ha il sapore della campagna politica. Il processo che punta ad unificare i municipi è di per sé già complicato visto il chiaro diniego espresso sulle nostre pagine non più di due mesi fa dal sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi e dal sindaco di Riva Adalberto Mosaner. Ora questa nuova battuta d’arresto. Fra gli aderenti al gruppo nessuno, o quasi, ha voglia di parlare o almeno di rilasciare dichiarazioni ufficiali. Ma in molti dicono di avere ben più di un ripensamento.

Tra i sostenitori più accaniti del comitato c’è il consigliere comunale 5 Stelle di Dro Alvaro Tavernini. «Se qualcuno ha qualcosa da ridire è liberissimo di andarsene - spiega - ma non per questo ci fermeremo. Stiamo facendo vivere un progetto e tutti, dico tutti, si possono unire. Per chi se la prende per la presenza di Betta ribadisco che nessuno è escluso. Se qualcuno vuole fare campagna elettorale non ci sta bene. Per noi, questo, è un progetto che viene dal basso e realizzato dalla popolazione visto che i Comuni non riescono a mettersi d’accordo per la volontà di alcuni sindaci, come Fravezzi a Dro ma non solo lui, che hanno bocciato la nostra mozione».

Di ben altro avviso Sara Bombardelli di Autonomia Dinamica, la sola tra i “titubanti” a metterci la faccia: «Era nato come un progetto molto bello e non dovevano uscire nomi perché è un impegno al di là della politica. Purtroppo è stato strumentalizzato, forse per avere della visibilità. Il Comune unico deve essere espressione dei cittadini».

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