Casa Vivaldelli, il Comune ordina la messa in sicurezza 

Dopo la caduta, nei giorni scorsi, di alcuni pezzi di intonaco è arrivato l’ordine del vicesindaco Caproni: va eliminato il pericolo per l’incolumità pubblica


di Matteo Cassol


RIVA. In attesa del completamento dell’iter del progetto di demolizione e ricostruzione, si deve subito provvedere a un intervento di manutenzione su casa Vivaldelli: dopo la caduta di pezzi di intonaco o colore verificatasi nei giorni scorsi, con conseguente transennamento dell’area sottostante al degradato edificio di viale Roma (ne abbiano dato notizia sull’edizione di martedì), dal Comune di Riva è arrivata un’ordinanza che impone ai proprietari di porre rimedio urgentemente alla situazione di potenziale minaccia per l’incolumità pubblica. Si tratta di un’operazione che dalla proprietà stimano di poco conto e per la quale ci si dovrebbe attivare già oggi in giornata.

Il 31 agosto la polizia locale aveva accertato sull’area pubblica antistante il fronte est dell'edificio ai numeri civici 19, 21 e 23 di via Roma la presenza a terra di calcinacci provenienti presumibilmente dalla parete su cui è fissato il pluviale (il tubo che scarica l’acqua dalla grondaia): «La stessa parete – si legge nel rapporto – era intrisa di acqua su tutta la lunghezza del pluviale, in quanto lo stesso è in più punti danneggiato. Inoltre sull'angolo a nord era presente una tegola in bilico».

La zona individuata come a rischio era stata dunque delimitata con transennatura posta dal personale del cantiere comunale di Riva: «Lo stato di degrado dell’edificio provocato dalla mancata manutenzione delle facciate – si legge nell’ordinanza firmata dal vicesindaco Mario Caproni, supplente del primo cittadino (il sindaco Mosaner sta trascorrendo le vacanze nel sud d’Italia) – crea un potenziale grave pericolo per l’incolumità delle persone e dei mezzi, in quanto gli stessi potrebbero essere investiti da distacchi o crolli di materiale». Di qui la prescrizione alla proprietà (la società Panificio Vivaldelli) di provvedere (entro il termine perentorio di giorni sette dalla data di notifica), «alle operazioni di manutenzione ordinaria del fronte est dell'edificio con particolare attenzione all’intonaco, alla gronda e alle lattonerie, nonché a ogni altro elemento staticamente instabile, attestati sullo spazio pubblico sottostante aperto all’uso di pubblico transito, nonché di adottare le misure necessarie a eliminare ogni possibile pericolo per la pubblica incolumità».

Vista la prospettiva di demolirlo a breve (il progetto di demolizione e ricostruzione – con spazi commerciali al piano terra e parte residenziale soprastante – è stato depositato sei mesi fa e si attende il passaggio in commissione edilizia), dalla proprietà non intendono certo rifare la facciata, ma fare il minimo perché non si verifichino altri distacchi.

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