Cartiere Fedrigoni, la cessione è più vicina 

Trattativa in corso tra l’attuale veneta e un fondo americano La società reduce da un bilancio record, ma con qualche nube sullo sfondo



ALTO GARDA. Potrebbe essere vicina la cessione del Gruppo Fedrigoni, società che controlla le cartiere di Varone e Arco. Da tempo il gruppo, che produce vari tipi di carta, è sul mercato e lo scorso anno sembrava vicino il passaggio tra la storica famiglia proprietaria degli stabilimenti e la cordata Bonomi-Benetton, affare poi sfumato.

Secondo le ultime indiscrezioni, riportate nei giorni scorsi anche dal quotidiano economico Sole-24 Ore, c’è stato un forte interessamento all’acquisto da parte del fondo americano individuato nel gruppo Bain Capital. Una trattativa che sarebbe a buon punto, tanto che negli ambienti sindacali circola anche una data per la chiusura dell’operazione: il 22 dicembre prossimo.

Il gruppo Fedrigoni è reduce da un’annata record per quanto riguarda il bilancio, con il fatturato che ha superato il miliardo di euro e l’utile che è volato a 63 milioni. Tutto questo nonostante il terremoto che ha gravemente danneggiato lo stabilimento di Pioraco, costringendo la proprietà ad investire 30 milioni di euro per poter far ripartire l’attività (una situazione che, tra l’altro, ha costretto lo stabilimento di Varone ad aumentare la produzione per compensare la chiusura forzata nelle Marche). Bilancio a parte, a preoccupare il gruppo è soprattutto l’improvviso calo delle commesse per quanto riguarda la carta destinata alla produzione di banconote. La Bce, infatti, ha deciso che una buona metà del fabbisogno verrà soddisfatto attingendo negli stabilimenti francesi. Parallelamente anche l’India ha deciso di non rifornirsi più all’estero (e quindi neppure in Italia) per quanto riguarda la carta destinata alla stampa di banconote: il gigante indiano, infatti, vuole seguire la strada dell’autarchia, producendo il necessario in casa. Una situazione che ha spinto il gruppo a fare delle valutazioni sugli organici degli stabilimenti interessati, in particolare i Milani di Fabriano. Non dovrebbero esserci problemi per quelli di Varone e Arco, dove non viene prodotta carta-moneta.

Ora, però, si attendono gli sviluppi sul fronte della cessione del gruppo, che poco tempo fa ha visto l’uscita dello storico amministratore delegato Claudio Alfonsi.













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