Bezzecca ricorda Garibaldi e l’esordio della Croce rossa 

La commemorazione. Scoperta una lapide che ricorda l’intervento medico del dottor Appia Con le camicie rosse e i bersaglieri è stata posata una corona d’alloro sul colle Santo Stefano


Aldo Cadili


Bezzecca. Ha assunto una significativa rilevanza internazionale l’annuale commemorazione della battaglia garibaldina svoltasi a Bezzecca il 21 luglio 1866. Ai momenti rievocativi del fatto d’arme risorgimentale si è aggiunto un evento umanitario di notevole portata rimasto finora inspiegabilmente nell’oblio. Il riferimento è all’opera prestata dal dottor Louis Appia ai numerosi feriti di quello scontro cruento (451 garibaldini ed 86 soldati austriaci) che risultò essere il primo intervento in Italia della neocostituita Croce Rossa Internazionale della quale questo “chirurgo di guerra” fu il cofondatore. A ricordo del dottor Appia (i genitori erano piemontesi ed il padre di Pinerolo) il Comune ha predisposto una lapide che è stata presentata nel corso delle cerimonie garibaldine, presente il presidente della Fondazione ginevrina Appia, Roger Durand, ed il discendente del “chirurgo di guerra”, Bertrand Pictet. La stele marmorea sarà collocata nella chiesa parrocchiale di Tiarno di Sotto che all’indomani della battaglia del 21 luglio 1866 venne trasformata in un improvvisato ospedale da campo in cui il dottor Appia ed i suoi collaboratori svizzeri ed il dottor Luciano Venturini, condotto di Bezzecca, prestarono le prime cure alle centinaia di feriti.

Conclusa la cerimonia dedicata alla Croce Rossa, si è svolta quella del fatto d’arme garibaldino con la deposizione di corone di alloro sul colle di Santo Stefano alle varie lapidi commemorative e nella chiesa-ossario della quale ricorre l’ottantesimo della realizzazione. Come sempre l’evento è risultato molto partecipato dai cittadini, presenti autorità civili e militari, tra cui carabinieri (con il comandante la compagnia rivana, capitano Capodiferro), della guardia di finanza, della polizia di stato e locale e dell’esercito.













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