agi diventa gespag 

«Acquedotto, basta tergiversare» 

Mosaner incalza i colleghi di Arco e Nago Torbole: «Chi ci sta?»



RIVA. Consiglio rivano compatto sull’approvazione del nuovo statuto di Alto Garda Impianti, con annesso cambio di denominazione da Agi a Gespag. La società esiste da un decennio ma finora sostanzialmente solo come scatola vuota (peraltro dalla storia travagliata), in attesa di assumere (se finalmente andrà in porto) la gestione del servizio idrico integrato (oggi a Riva in capo ad Ags) e, in estensione, dell’illuminazione pubblica dei comuni aderenti. «Con l’approvazione dello statuto – ha detto il sindaco Adalberto Mosaner – si scioglieranno le ultime riserve su chi ci vuole stare e chi no. Non si può più tergiversare. L’unico Comune che può proseguire con una propria società è Riva, con Ags autorizzata per legge per la gestione del servizio idrico fino a fine 2019. Nago-Torbole ha dovuto fare una gara d’appalto, per fortuna l’ha vinta Ags. E Arco deve decidere cosa fare. Riva, Arco e Nago-Torbole si sono impegnati a conferire presso Agi il servizio di acquedotto, mentre Ledro, Tenno, Dro e Drena non hanno seguito l’aumento di capitale sociale, limitandosi all’eventuale conferimento dei servizi di corollario (come la lettura contatori). Qualche Comune voleva anche i rifiuti, ma per ora sono ancorati alla Comunità. Lo statuto precedente viene adeguato facendo un in-house providing a tutti gli effetti. L’impianto è lo stesso di Gestel. Come partecipazione, sulla base degli abitanti equivalenti Riva ha poco meno del 40%, Arco quasi il 37%, Nago-Torbole il 9%. La sede legale è a Riva, il cui Comune sarà capofila. L’idea è di far confluire in Agi la competenza di Ags, che dovrà fare una trattativa sindacale complicata perché il 38-40% del personale se ne uscirà, un po’ per la cessione del ramo metano (sul bacino del Trentino), un po’ per la cessione del ramo acqua (su Riva, Arco e Nago-Torbole e se vorranno poi gli altri)». (m.cass.)













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