Vigili del fuoco, un anno di superlavoro 

Le tre intense giornate di fine ottobre inizio novembre punta dell’iceberg dell’impegno quotidiano dei volontari di Pergine


di Roberto Gerola


PERGINE. Spiccano gli interventi effettuati per l’ondata di maltempo di fine ottobre, nell’annuale relazione sull’attività dei vigili del fuoco volontari di Pergine in vista della festa di S. Barbara in programma sabato prossimo. Il comandante Claudio Casagrande ha avuto modo ormai più volte di sottolineare e ricordare che il nubifragio del 28 e 29 ottobre scorso ha rappresentato un superlavoro per i suoi volontari. In particolare dal 28 ottobre al 2 novembre, il Corpo ha effettuato 192 interventi per un totale di 2.340 ore, che hanno visto la caserma presidiata 24 ore su 24 ed impegnati mediamente 45 uomini con picchi di 55 nei momenti di maggior necessità. In particolare si contano 37 allagamenti, 81 tagli pianta e 74 servizi tecnici vari (incidenti, incendi, pulizie sede stradale, strutture pericolanti...). Questi dati non considerano le attività di ripristino e manutenzione delle attrezzature e gli interventi post-emergenza comunque legati all’evento. Il lavoro in quei giorni ha portato il totale a sfiorare le 6.000 ore in un anno, quando l’anno scorso si erano sfiorate le 4.000 e naturalmente anche gli interventi sono aumentati, passando da 579 del 2017 ai 776 del 2028.

Ma ci sono anche altri dati relativi agli interventi che hanno subito un brusco aumento rispetto al 2017. Si tratta degli incendi, che passano dai 78 ai 95, non di abitazioni o di tetti (rispettiva 1 e 0, contro i 3 e 3 del 2017), ma delle autovetture (da 3 a 11) e delle canne fumarie (da 21 a 26). Gli incendi boschi rimangono stazionari (1), ma non di cassonetti (da 3 a 6); i principi di incendio passano da 6 a 8; gli incendi di sterpaglie calano da 12 a 3, altri da 6 a 5. Nel dato generale sono compresi anche i sopralluoghi (per incendi) che passano da 20 a 34. Anche i servizi tecnici sono incrementati. Da 302 a 453 dove ad aumentare sono stati quelli “generici” (da 170 a 326) appunto in seguito al nubifragio come i tagli di piante. Anche perché aperture porte e sblocco ascensore sono praticamente invariati (da 123 a 127).

I pompieri vengono allertati per poi intervenire anche per altri eventi. Soccorso animali (da 32 a 34), allagamenti (da 17 a 46, sempre per il nubifragio), diminuiscono le frane (da 5 a 1) e le fughe di gas (da 21 a 14), ma anche le ricerche di persone (da 24 a 14); salgono anche l’assistenza per incidenti stradali (da 28 a 36), gli inquinamenti (da 6 a 9), le pulizie di sedi stradale (da 59 a 61) e i supporti ad elisoccorso (da 7 a 13).

Poi i servizi festivi, prefestivi e notturni di reperibilità in caserma ma anche quelli di prevenzione (dettati dalla commissione provinciale) in occasione di manifestazioni e spettacoli. I servizi sono leggermente diminuiti ma no le ore si lavoro (per l’aumento dell’organico e dei servizi per l’Adunata nazionale alpini a Trento. I servizi sono passati da 490 a 486, le ore da 12.572 a 13.133. In particolare: servizi di reperibilità 475 (erano 474) per un totale di 12.896 ore; presidi festivi 61 (erano 56) per 4.466 ore; presidi prefestivi 49 (53) per 1.860 ore; presidi notturni 365 per un totale di 6.370; prevenzione manifestazioni 11 (erano 16) per 237 ore.

Anche l’impegno per l’addestramento e dimostrazioni rimane elevato proprio per essere sempre pronti ed efficienti: ore di formazione (in aula e manovre) 1.158; manifestazioni dimostrative 400 ore. In totale 1.558 ore.

I dati complessivi: 1.059 rapportini compilati (erano 788), ore totali 20.959 (19.850). In più, riunioni, gestione e manutenzione della caserma e dei mezzi e attrezzature.

Infine, discorso a parte per gli allievi, il cui ruolo è determinante per il futuro del corpo: ore 2.009.













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