PERGINE. L’ultima data promessa per l’apertura al pubblico del parcheggio interrato al Tegazzo era stata «entro gennaio» (scorso). Lo aveva affermato l’assessore Mauro Gilmozzi rispondendo all’interrogazione presentata in settembre da Maurizio Fugatti. La data è slittata a «fra 45 giorni» e quindi in luglio. Ed è sempre l’assessore Gilmozzi ad affermarlo rispondendo a una domanda d’attualità posta dal consigliere provinciale Claudio Cia di “Agire”. Tema per altro non nuovo a richieste in Provincia e a Pergine. La storia del parcheggio del Tegazzo è lunga ed era nata quasi 15 anni fa con il finanziamento della Provincia, nell’ambito del progetto generale riguardante il polo scolastico del “Marie Curie”. Un parcheggio in superficie e due piani interrati per un totale di 300 stalli e che aveva preso avvio da un progetto del 1991. I lavori di scavo erano iniziati nel dicembre del 2007 e con essi anche i problemi.

A seguito della domanda di Cia, Gilmozzi riferiva che «la vicenda è tutt'altro che semplice, e che da ultimo ha visto anche assorbimenti, fusioni di società, fallimenti, danni, cause e tutta una serie di questioni che non è stato facile affrontare, ma che ora sono state superate e risolte; che i lavori in carico alla Provincia sono stati ultimati senza le opere di controllo degli accessi complete di sistema automatico di pagamento».

E ancora: «Fra due settimane verrà consegnato il collaudo tecnico-amministrativo e per richiedere l'agibilità sono in corso di predisposizione la Scia e l'accatastamento, nonché la raccolta di tutte le certificazioni. E' ipotizzabile che fra 45 giorni l'immobile possa essere consegnato completo di agibilità. Sarà a disposizione del Comune di Pergine e potrà essere utilizzata come parcheggio pubblico (e in parte privato per la scuola). Si dovrà predisporre una convenzione con il Comune di Pergine per definire le competenze in merito alla realizzazione del controllo degli accessi e per la gestione del parcheggio per ambedue i piani interrati».

Nella replica, Cia si è detto soddisfatto anche se «un po' scettico sui 45 giorni quantificati, ma anche fossero 60 giorni, dopo circa 25 anni si possono anche attendere... Meraviglia che si siano dovuti attendere 25 anni per un’opera da 3,5 milioni di euro. Mi domando per tutti i finanziamenti promessi in questi ultimi mesi per opere pubbliche, che sembrano più finalizzati ad attirare il consenso elettorale, quando vedranno la luce tutte queste opere. Io mi auguro che in futuro si sia più accorti nel finanziare opere, soprattutto nel seguirne l'evoluzione e nel prevenire queste lungaggini che non fanno altro che mettere in dubbio la bontà di opere che sono anche necessarie per il territorio».