Pergine Festival ha fatto il pieno 

Il bilancio. L’edizione appena andata in archivio ha fatto registrare 14 mila presenze, il doppio degli anni precedenti Venduti anche 2 mila biglietti per gli spettacoli previsti a pagamento con il teatro praticamente sempre tutto esaurito


Gianluca Filippi


Pergine. Che si stesse respirando un’aria diversa, lo si era percepito fin dalle prime serate di questa edizione di Pergine Festival, la 44esima della sua lunga storia. Difficile capire cosa fosse, ma il clima era quello di un coinvolgimento maggiore da parte del pubblico perginese (e non solo); una sensazione di maggiore apprezzamento per un calendario che ha inteso entrare con un passo più deciso nella quotidianità dei frequentatori la città, alla ricerca di stimoli e percorsi esperienziali inediti e suggestivi.

Partecipazione record

Il bilancio è di ben 14 mila presenze, esattamente il doppio rispetto al trend degli ultimi anni, che rischiava di vedere progressivamente appassire un’icona culturale della proposta regionale. Dal 28 giugno al 13 luglio il festival ha riempito la città e, forse, la città ha riempito il festival.

«Siamo davvero molto soddisfatti dei risultati che abbiamo ottenuto - conferma la direttrice artistica Carla Esperanza Tommasini -. Vedere una grande partecipazione del pubblico, respirare un clima positivo in città, fare del Festival un luogo di incontro in cui artisti, la comunità locale, spettatori, operatori e appassionati si ritrovano è un motivo di grande orgoglio. La comunità e le sue connessioni globali era filo rosso che guidava il Festival ed è stato anche ciò che si è concretamente realizzato: questo non può che rappresentare per il Festival il raggiungimento di un obiettivo importante».

Programma serrato

L’intercedere del calendario, peraltro, non ha lasciato respiro: sono stati 16 gli eventi tra spettacoli, performance e installazioni, di cui tre realizzati da artisti selezionati attraverso il bando “Open - Creazione Urbana Contemporanea” e tre scelti tra i numerosi artisti emergenti italiani che hanno risposto alla call Supernova; nove tra concerti e dj set in piazza Fruet di generi musicali diversi, che spaziano dall'elettronica al rock, dal jazz al revival; un trekking urbano accessibile anche a un pubblico con disabilità; sette attività collaterali, fra cui la quarta edizione di “PAG - Pergine Arte Giovane” in cui sono state selezionati dieci artisti locali under 30 che hanno potuto realizzare le loro opere. A questi numeri si aggiungono quelli di “Datti una mossa!”, torneo di dama vivente che ha visto la partecipazione di otto associazioni del territorio per un totale di oltre 104 giocatori figuranti, oltre a quelli di Amour, lo spettacolo partecipativo di Dynamis che ha portato in scena 15 attori amatoriali autoctoni e di Calcinculo di Babilonia Teatri, che ha visto la partecipazione di una trentina tra coristi del Coro Castel Pergine del Coro Highlight e gli alpini del gruppo di Castagnè, oltre che di una decina di cani di Pergine accompagnati dai loro padroni.

Sold out per Germano

Ottimo anche il trend per gli spettacoli a pagamento: i biglietti venduti sono stati circa duemila, con diversi sold out. Il tutto esaurito, con la presenza di 400 persone al Teatro Comunale, si è registrato per “Viaggio al termine della notte” di Elio Germano e Teho Teardo che hanno magistralmente interpretato il capolavoro letterario di Céline. Ma sono stati sold out anche “Oh, little man” del giovanissimo Giovanni Ortoleva, l’anteprima di Atto di adorazione del regista romano Dante Antonelli ispirato alle opere di Yukio Mishima e quella di “La Scimmia”, il lavoro di Giuliana Musso in una riscrittura di Franz Kafka. Grande successo anche per le performance in urbana e site specific: dal gioco urbano di Elisabetta Consonni, alle teste di fungo di Yao Liao in “By Mushrooms”, passando per il visionario “Still Night” del duo Berlin, Nevada. Puntuale apprezzamento, inoltre, per “After / Dopo”, il progetto di Effetto Larsen, al suo debutto a Palazzo Crivelli.

Pubblico coinvolto

Insomma, tante cose nuove che hanno smosso una Pergine che in estate rischia di assopirsi e ha permesso a Pergine Festival di mettere in moto una fruibilità culturale diversa e da vivere in prima persona. Un senso di comunità che il più longevo dei festival trentini ha contribuito a consolidare ed evolvere. Molto soddisfatto anche il presidente Flavio Pallaoro: «Ci siamo trovati di fronte ad una sfida importante quest’anno, con tanti appuntamenti nuovi e molti tentativi di coinvolgimento di un pubblico anche giovane ed inedito per il nostro festival. In effetti è andata bene».













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