«Neppure la morte vi ha divisi» 

La tragedia nel lago del Canzolino. Ieri pomeriggio la parrocchiale della Natività era silenziosa e commossa per l’addio ai coniugi Zampedri. Il ricordo dei nipoti: «Ve ne siate andati troppo presto, ma ci avete aiutati a crescere»


ROBERTO GEROLA


Pergine. Solidarietà piena della comunità di Viarago per Pio e Nora Zampedri ieri nella parrocchiale della Natività a Pergine. La tragedia che ha colpito i due coniugi ha scosso profondamente i loro compaesani che hanno partecipato in massa al rito funebre. A celebrarlo, il parroco don Antonio Brugnara, insieme a don Guido Avi (ora ultra centenario) e don Cornelio Carlin (sacerdote di Viarago). «Uniti davanti all’altare come il loro giorno di matrimonio» ha esordito don Antonio, ricordando poi che «se quel giorno si sono promessi amore, ora noi promettiamo loro l’amore di Dio. Hanno portato a compimento il “sì” pronunciato allora portando avanti il matrimonio nella gioia e nel dolore e nemmeno la morte li ha saputi dividere». Un riferimento al lavoro di Pio: «Per ore e giorni alla guida del camion, ha detto, chissà quante volte ha visto la morte vicina. L’ha trovata insieme a Nora».

Ma la vita assieme di Nora e Pio è stata tratteggiata dai nipoti che hanno descritto con semplici parole la quotidianità del trascorrere delle giornate dei nonni. Un commovente quadretto familiare fatto di tante piccole azioni che i nipoti hanno raccontato con voce rotta dall’emozione e che hanno commosso i fedeli. L’attenzione dei nonni verso i nipoti, la loro cura, le mille iniziative per stare insieme durante le vacanze sia state esse al mare che in montagna, al “baito” che Pio si era costruito e dove i nipoti avevano imparato tantissime cose con tradizionale pazienza dei nonni. «Ve ne siete andati troppo presto, hanno detto, la vostra presenza discreta ci ha aiutati a crescere; avete vegliato su di noi, avete avuto cura di noi, senza dimenticare un compleanno, nel costruire una bellissima casa con piante, giardino e orto. E poi, il baito dove potevamo trascorrere ore liete in vostra compagnia». Non sono mancate parole a proposito della passione di Pio per i “volpini”, e dell’ultimo cagnolino morto insieme a lui a Nora. La testimonianza di don Antonio Brugnara prima e dei nipoti poi, è stata particolarmente significativa nel descrivere la semplice vista assieme di Pio e di Nora, una vita trascorsa l’uno per l’altra, ma anche per i figli e poi per i nipoti.

Ma c’è stato anche un amico che ha voluto esprimere qualche considerazione. Luigi Bommassar, collaboratore in parrocchia. «Conoscevo Pio da poco tempo, ha detto, ma è stato sufficiente per comprendere il suo carattere meraviglioso, sempre pronto ad aiutare, disponibile. Un esempio da seguire». Anche nelle invocazioni, Pio e Nora sono stati protagonisti e con loro anche «quanti hanno cercato di intervenire per aiutarli e sono sgomenti di fronte all’impossibilità di poterli salvare».

I due feretri davanti all’altare maggiore, le parole pronunciate hanno commosso i fedeli che hanno applaudito gli interventi. Molti ancora increduli per la tragica fine di Pio e Nora, scomparsi per una banalità mentre in auto tornavano a casa per preparare il pranzo, e proseguire nella vita quotidiana.













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