La “casa” dei piccoli frutti prende forma 

Lavori in stato avanzato al Ciré: il nuovo stabilimento della Coop Sant’Orsola sarà pronto e operativo tra meno di un anno


di Roberto Gerola


PERGINE. Fra meno di un anno, stando alle previsioni, entrerà in funzione il “Villaggio dei piccoli frutti”, il complesso che la Coop Sant’Orsola sta realizzando a spron battuto nella piana del Ciré. Si pensa addirittura a pochi mesi per l’inizio attività. Una località, Ciré, che divenne particolarmente celebre con la Grande Guerra per la presenza di un importante aeroporto lungo la linea difensiva sud dell’impero austro-ungarico e i suoi leggendari aviatori.

I lavori sono partiti nella primavera dell’anno scorso e da qualche tempo hanno raggiunto e completato la realizzazione degli stabilimenti (occupano 5,3 ettari): vi troveranno spazio lavorazioni, celle frigo interrate (sono 157), uffici; l’area circostante (circa 10 ettari) sarà dedicata ai campi sperimentali per l’innovazione agronomica varietale, alle serre (per la produzione fuori stagione), ai giardino per i piccoli frutti, a viabilità e parcheggi. Nello stabilimento il prodotto sarà conferito fresco (in contenitori di plastica o cartone secondo il tipo di frutto) e quindi trasferito nelle celle a bassa temperatura e quindi in quelle a temperatura controllata. Poi confezionamento del prodotto fresco per la vendita che segue la cernita e il controllo. Quindi sigilli ed etichette completano l’operazione prima di imballaggio e spedizione. Nessuna trasformazione del prodotto, fase questa conferita da tempo ad altre cooperative. La parte costruita ospiterà queste fasi di intervento in successione per razionalizzare l’intera operazione.

Si tratta in totale, di un investimento di 35 milioni di euro attraverso contributo provinciale e mutui bancari. Condiviso a vari livelli (oltre che dai soci della Coop) per la valenza sociale. Il “Villaggio” rappresenta la scelta logica per ampliate l’attività, per essere presenti sul mercato tutto l’anno, per estendere al sud le produzioni, sempre applicando le rigide regole dettate a salvaguardia del prodotto, ma anche per incrementare la produzione e il suo valore, il fatturato, il numero dei soci. Il fatto stesso che questo polo viene realizzato a Pergine, significa invogliare a produrre piccoli frutti anche nei terreni incolti, incrementando così il reddito individuale. Una scelta giudicata positiva in molte occasione dai responsabili della Coop.

Con il nuovo stabilimento dei Piccoli Frutti, la piattaforma Amnu, le cave con la lavorazione di inerti, la futura struttura dedicata alla distribuzione dell’energia elettrica (si aggiungono tutte al distributore Agip che fu il primo insediamento lato sud della statale) la piana va esaurendo i propri spazi liberi. Pergine cambia fisionomia e si allarga verso sud, anche dal punto di vista della viabilità. Come si è visto, nuove strade (ponte sulla Fersina compreso) nella zona sono oggetto di una variante al Prg, per mettere ordine alle necessità degli insediamenti.













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