L’acqua del lago di Madrano ai coltivatori 

Conclusa la trattativa che ha portato la concessione ai soci del Consorzio di Madrano - Canzolino



PERGINE . Dopo anni di trattative, la concessione d’acqua dal lago di Madrano è passata in mano del Cmf Madrano – Canzolino. Se ne è parlato l’altra sera in sede di assemblea (per la verità quasi deserta) svoltasi sotto la presidenza di Giorgio Zanei (presidente del Cmf). La concessione era in possesso ad una “società di fatto” che appunto l’ha ceduta al Cmf. Si tratta di una condotta che parte dal lago sale fino alla piazza della Chiesa per poi scendere dall’altra parte. L’accordo c’è stato e la voltura anche con la Provincia (Servizio acque) che ha ratificato il tutto.

«In questo modo - ci ha spiegato - il presidente Giorgio Zanei, i 3 litri/secondo utilizzabili potranno servire a irrigare non solo i tre ettari cui erano legati, ma potranno essere immessi in tutta la rete irrigua». Solo che, almeno per il momento, non si fa nulla, in quanto il Cmf ha ancora circa 21.000 euro di disavanzo da ripianare e lo farà prossimamente con l’emissione di nuovi ruoli. «Il direttivo - ha detto Zanei - ha deciso per il momenti di soprassedere e intanto verificare il da farsi».

Il Cmf di Madrano - Canzolino ha qualche problema irriguo. Nel senso che la presa sul Lago Pudro era stata concessa per una decina di ettari che poi sono diventati tre volte tanto e in qualche occasione c’è carenza d’acqua irrigua. Per questo è utile la concessione dal Lago di Madrano e il Cmf è dentro il Consorzio Marzola (insieme a Canale, Susà e Costasavina) anche se per ora non ci sono opere irrigue in programma con condotte dirette nell’Oltrefersina. Da sempre occorrerebbe che tutto l’Oltrefersina (anche con Vigalzano, Casalino e Maso Grillo) partecipasse al Cmf: si avrebbero 80 ettari da irrigare e quindi la possibilità di realizzare un bacino (sulla Tessara) agganciato alla condotta principale del “Marzola”. Per intanto, se ne parla soltanto.

Dai dati del bilancio consuntivo (poi approvato) figurano tra l’altro 10.000 euro spesi in energia elettrica per pompaggio acqua irrigua, 5.000 euro per acquisto materiali e 4.000 per interventi di adeguamento a Dmv.

Si è parlato anche del potenziamento degli impianti alla stazione di filtraggio effettuato l’altr’anno con una spesa di 30.000 euro coperti con un mutuo (60 rate). Con la 40ª rata sarà emesso un nuovo ruolo a copertura.

I risultati sono stati positivi: acqua più pulita e una maggior portata, anche se si è dovuto procedere ad applicare le apparecchiature per il Dmv. E’ poi emerso che il disavanzo del 2016 (a quota 27.000 euro) è stato ridotto a 21.000 euro. (r.g.)















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