Bocconi avvelenati, altri due cani morti  nei dintorni di Susà 

Ennesimo episodio sul conoide della Marzola dove sabato  è stato trovato anche un sacchetto con carne al veleno



PERGINE. Altri due cani morti avvelenati nel Perginese. Il caso è stato segnalato ancora una volta nelle campagne e boschi a monte di Susà poco a valle della malga. Sembra quasi che i bocconi avvelenati stiano per diventare una normalità. E sono ormai un paio d’anni se non di più che questa triste storia va avanti mietendo vittime in maniera particolarmente dolorosa.

L’ultimo evento risale a sabato scorso, vittime due labrador di grossa taglia ritrovati ormai morti dai forestali del distretto di Pergine in perlustrazione. Evidentemente erano stati lasciati liberi e i loro proprietari sono stati rintracciati successivamente attraverso i micro-cip. Naturalmente non sapevano nulla. Gli animali sono così stati trasportati all’istituto zoo profilattico per accertare le cause della morte, anche se pare ormai certo che siano stati i bocconi avvelenati a decretarne la fine. Chi si è interessato è stato il medico veterinario Giovanni Monsorno che ha confermato come episodi del genere stanno purtroppo avvenendo da tempo. Un episodio simile era avvenuto sempre nei dintorni di Susà anche l’anno scorso. Insieme ai proprietari, un cane era a passeggio in località Prà dell’Eccher quando aveva inghiottito un boccone avvelenato morendo tra dolorose convulsioni. Altri casi analoghi in precedenza sempre a Susà, ma anche a Canale e a Costasavina, sempre nel conoide della Marzola.

Anche nel febbraio scorso, questa volta nelle vicinanze di Valcanover lungo il lago di Caldonazzo, c’era stata una segnalazione diffusa anche su Facebook. Due cagnolini di razza beagle erano stati salvati in extremis mettendo sale in bocca ai due animali per farli vomitare per precauzione.

Anche il dottor Monsorno, pur in attesa dei risultati ufficiali delle analisi, invita chi va a spasso con il cane lungo stradine di campagna di fare molta attenzione a cosa mette in bocca l’animale. «Ne abbiamo rinvenuto un intero sacchetto nell’area dove sono morti i due Labrador», ci ha detto ieri Monsorno. E conferma che episodi del genere si stanno accavallando con una certa frequenza. Occorre quindi vigilare i propri cani e non lasciarli liberi. (r.g.)















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