Valle di Non verso il voto con pochissime certezze 

Una quindicina le candidature già definite, soprattutto per l’alleanza di centro destra. Nel centro sinistra finora indicazioni da Futura 2018, M5S, Ad e Patt 


di Giacomo Eccher


VAL DI NON. Alle provinciali del 2008 erano stati eletti in consiglio quattro nonesi (Franco Panizza, Mario Magnani, Luca Paternoster e Caterina Dominici, diventati cinque l’anno dopo con il subentro di Gianfranco Zanon). Da cinque che erano nel 2013 ne è rimasto uno solo (Gianfranco Zanon), poi raggiunto da Lorenzo Ossanna succeduto allo scomparso Diego Moltrer) creando una situazione in cui, per la prima volta dal secondo Dopoguerra, nell’esecutivo di piazza Dante non è entrato nessuno della valle.

E quest’anno? Mancano pochi giorni al termine ultimo per presentare le liste, ci sono candidature già definite ma anche tante incognite su chi e quanti effettivamente hanno chance sufficienti par varcare il prossimo 22 ottobre la soglia del Consiglio provinciale.

Per quanto riguarda le candidature ormai ufficializzate sono una quindicina ma quasi certamente raddoppieranno di qui alla chiusura delle liste con una frammentazione dove l’identità di valle non si sogna neppure.

Stando ai fatti, nell’alleanza di centro destra per il candidato presidente Maurizio Fugatti i nonesi in lista attualmente sono Carmelina Morten e Massimo Visintin per la lista Agire; Tiziano Berti per gli Autonomisti Popolari di Kaswalder; i sindaci Michele Noletti di Rumo e Luca Fattor di Romeno nella Civica Trentina di Borga; l’ex sindaco di Sarnonico Sandro Abram e l’ex consigliere comunale a Cles, Amanda Casula, per l’Unione di Centro. In forse il consigliere provinciale uscente Gianfranco Zanon con Progetto Trentino di Grisenti, mentre un discorso a parte merita la Lega che per quanto riguarda i candidati espressi dalla valle di Non indica il nome dell’onorevole Giulia Zanotelli, che dal 4 marzo siede in Parlamento. Ammesso che venga eletta (come è probabile viste le previsioni che girano) difficilmente abbandonerà il seggio alla Camera dei deputati e quindi dovrà passare la mano ad un candidato non eletto di altra provenienza.

Sul versante opposto per l’alleanza che sostiene il candidato presidente Giorgio Tonini, nebbia fitta finora su candidati nonesi nel Pd e ancora di più nell’Upt, dove peraltro i giochi sono ancora aperti. Nella formazione “Futura 2018” capitanata da Paolo Ghezzi corre invece Emanuela Anzelini. L’albergatore della Mendola, Mariano Papa, è in lizza con il M5S per il candidato presidente Filippo Degasperi, mentre per Autonomia dinamica che candida Mauro Ottobre ci sono l’ex consigliere Caterina Dominici e l’attuale sindaco di Malosco Walter Clauser.

Rimane il Patt, partito che cinque anni fa alle provinciali in val di Non era stato il più votato con il 21,52% davanti al Pd (16,05%), terzo il Progetto Trentino di Silvano Grisenti (11,89%) e a seguire l’Upt (11,87%). Un’altra epoca perché le Stelle Alpine, tanto per fare un raffronto a Cles (dove il partito è in coalizione con il centro destra) alle provinciali del 2013 avevano il 26,70% mentre alle politiche del 4 marzo poco oltre il 9%.

Il prossimo 21 ottobre il Patt correrà con il governatore uscente Ugo Rossi e in lista i già annunciati candidati Lorenzo Ossanna, uscente e la presidente dell’Apsp di Cles, Paola Demagri. E l’ex senatore Franco Panizza? Questa è l’incognita al fotofinish fino a martedì quando il Patt dovrebbe chiudere la lista. «Io me ne starei in disparte – afferma l’interessato - ma non nego di subire continue sollecitazione dai nostri militanti di tornare». Anche, viste le arie che tirano, per non lasciare sguarnita la valle di Non da una presenza autonomista in Provincia. Concludendo, l’impressione è che Panizza sulla scheda il 21 ottobre ci sarà.















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